Castello di Roccabianca
Provincia di Parma Emilia-Romagna Italy
castle, chateau
Rocca dei Rossi (Roccabianca)
Provincia di Parma Emilia-Romagna Italy
castle, chateau
The Castello or Castle of Roccabianca, also called Rocca dei Rossi, is a castle built in the town of Roccabianca, province of Parma, Emilia Romagna, northern Italy
La Rocca dei Rossi, nota anche come castello di Roccabianca, è un maniero medievale che sorge in piazza Garibaldi 5 a Roccabianca, in provincia di Parma
Previous names
Castello di Roccabianca, Rocca dei Rossi (Roccabianca)
Description
The Castello or Castle of Roccabianca, also called Rocca dei Rossi, is a castle built in the town of Roccabianca, province of Parma, Emilia Romagna, northern Italy.
It was built and decorated in 1460 by the lord of San Secondo, Pier Maria II de' Rossi, for his great love Bianca Pellegrini. From the Rossi family, it passed to the Pallavicino, and later to the Rangoni family. In 1831 the castle was acquired by Maria Luigia of Parma, becoming a direct possession of the Duchy of Parma.
The castle has undergone much despoiling, most prominently a 15th-century cycle of frescoes depicting the Story of Griselda da Saluzzo from the novel of Decameron of Boccaccio, which was detached and taken to Milan. A copy was frescoed in the 20th century. Other rooms contain allegorical frescoes, portraits, and landscapes.
The castle is now used for cultural and private events. It houses the Museum of Distilling.
La Rocca dei Rossi, nota anche come castello di Roccabianca, è un maniero medievale che sorge in piazza Garibaldi 5 a Roccabianca, in provincia di Parma.
Storia
Il primo castello a difesa del territorio ove oggi sorge il paese di Roccabianca fu innalzato nel XII secolo, ma non nell'attuale posizione, bensì nei pressi dell'odierna frazione di Fossa; la località, allora detta Rezinoldo o Arzenoldo, apparteneva nel 1189 a Oberto Pallavicino, che fu investito del feudo dall'imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa. La zona, tuttavia, era contesa anche dalla famiglia dei Rossi, signori di San Secondo, che nel 1413 furono insigniti del castello di Rezinoldo da parte dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo. Tre anni dopo Antonio Pallavicino riconquistò la fortezza e la fece completamente distruggere.
Per risolvere la decennale contesa fra i Rossi e i Pallavicino, nel 1449 il duca di Milano Francesco Sforza insignì ufficialmente del feudo i primi. L'anno successivo Pier Maria II de' Rossi, conte di San Secondo, avviò i lavori di costruzione della nuova imponente fortificazione, che si conclusero intorno al 1465; il castello fu da allora detto di Roccabianca, probabilmente in onore di Bianca Pellegrini, amante del condottiero, che la ricevette in dono nel 1467, anche se alcuni storici ritengono che il nome derivasse dalla colorazione dell'intonaco che rivestiva già allora le facciate.
Verso il 1480 il clima favorevole a Pier Maria Rossi mutò radicalmente, soprattutto in seguito alla presa del potere nel ducato di Milano da parte di Ludovico il Moro, che si alleò coi Pallavicino e i Sanvitale; in vista degli scontri, il conte fortificò tutti i suoi numerosi castelli, ma l'intervento non fu sufficiente; nel 1482 durante la cosiddetta guerra dei Rossi anche la rocca di Roccabianca fu attaccata e capitolò senza patire grossi danni il 25 luglio dello stesso anno; Ludovico il Moro assegnò successivamente il feudo confiscato al marchese Gianfrancesco I Pallavicino.
Nei decenni successivi il castello subì vari attacchi; in particolare Troilo I de' Rossi e i suoi discendenti cercarono invano di rientrare in possesso della rocca appartenuta al nonno, nel frattempo caduta nelle mani dei conti Rangoni nel 1524, che la mantennero quasi ininterrottamente fino al 1762; nel 1785 la Camera ducale di Parma la riassegnò ai Pallavicino, ma già nel 1832 la duchessa Maria Luigia ne richiese la restituzione, concedendone l'usufrutto ad un ramo dell'illustre casata.
Nel 1901 il maniero fu acquistato dalla famiglia bresciana dei Facchi, che nel 1968 lo rivendette completamente spoglio di arredi al cavalier Mario Scaltriti, il quale ne destinò gli ambienti all'invecchiamento dei distillati prodotti nella vicina azienda in suo possesso; accortosi in seguito dei notevoli affreschi nascosti sotto le mani di pittura aggiunte nei secoli, il nuovo proprietario ne avviò il recupero ed il restauro conservativo; eliminò le botti dalle sale principali e nel 2003 decise di aprire il castello al pubblico.
Useful information
GRATUITO
6.00 EUR
0 - 14 anni: 3.00 EUR
15+ persone: 4.50 EUR
- Punto di ristoro
- Degustazioni gratuite liquori tipici produzione propria
stefania@faled.it
- Visite guidate in lingua straniera solo su prenotazione (francese, inglese, tedesco)
- Organizzazione di eventi
-
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