Castello di Torrechiara
Province of Parma Emilia-Romagna Italy
castle, chateau
Castello di Torella dei Lombardi
Province of Parma Emilia-Romagna Italy
castle, chateau
The castle of Torrechiara stands on the hills for centuries cultivated with vineyards of the homonymous village, near Langhirano, in a strategic position that allows you to perfectly dominate the entire valley below where the river Parma flows
Il castello di Torrechiara è un maniero quattrocentesco dai tratti contemporaneamente medievali e rinascimentali; collocato sulla cima di un colle roccioso panoramico alle porte della Val Parma, è affiancato dal piccolo borgo medievale di Torrechiara, frazione di Langhirano, in provincia di Parma
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Castello di Torrechiara, Castello di Torella dei Lombardi
Description
The castle of Torrechiara stands on the hills for centuries cultivated with vineyards of the homonymous village, near Langhirano, in a strategic position that allows you to perfectly dominate the entire valley below where the river Parma flows. Built between 1448 and 1460 by the count of San Secondo, Pier Maria de 'Rossi II, it had to have both a defensive function controlling the plains he accesses from Liguria and Tuscany, both to act as a noble residence for him and his beloved Bianca Pellegrini from Arluno. The building that shows strong influence of the Sforza-Visconti castles, thus blends defensive and residential structures. The complex, composed of the manor and the ancient village, is built on a walled platform placed on a terraced hill and is bordered by a double moat with drawbridges; Although subject to various restorations and enlargements, it retains the imposing bulk of the late Middle Ages, with its square-shaped towers connected to each other by a double wall with Ghibelline battlements. The interior of the castle is richly decorated with frescoed rooms, mainly with fantastic, naturalistic and grotesque themes and the names of the rooms recall the main theme of the fresco. The most famous of the rooms is undoubtedly the splendid Camera d'Oro, frescoed by the painter Benedetto Bembo, considered one of the highest artistic expressions of international Gothic present in Italy: the room celebrates the triumph of the love of the two young gentlemen of the place, but also mythological and historical figures with which Pier Maria shared virtues and values: Hercules and Samson, symbols of physical strength, and Terence and Virgil symbols of intellect and culture. The castle is home to numerous events and festive shows, including the Torrechiara Festival and is often used, for its excellent conservation and unique atmosphere, as a movie set of films such as Ladyharke by Richar Donner. The restaurant "Taverna del Castello" in the manor, has a structure that can accommodate 120 guests inside and as many outside in the summer garden, surrounded by beautiful scenery that runs along the walls of the castle. Renowned for its quality - present in the most prestigious guides in the industry, from Veronelli to Michelin - has for decades been a destination for tourists and loyal customers looking for a restaurant divorced from the stress of the city and a cuisine that combines the Parmesan tradition with gastronomic novelties .
Il castello di Torrechiara è un maniero quattrocentesco dai tratti contemporaneamente medievali e rinascimentali; collocato sulla cima di un colle roccioso panoramico alle porte della Val Parma, è affiancato dal piccolo borgo medievale di Torrechiara, frazione di Langhirano, in provincia di Parma. Voluto dal conte Pier Maria II de' Rossi quale possente struttura difensiva ed elegante nido d'amore per sé e l'amante Bianca Pellegrini, è considerato uno dei più notevoli, scenografici e meglio conservati castelli d'Italia. Dal 1911 monumento nazionale italiano, tutelato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in consegna al Polo museale dell'Emilia-Romagna, è inserito nel circuito dell'Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli. l castello originario L'originario fortilizio di Torchiara fu costruito in epoca medievale; la prima testimonianza della sua esistenza risale al 1259, quando il podestà di Parma ne deliberò l'abbattimento, in quanto più volte utilizzato dai ribelli come rifugio e base d'attacco alla città. Alcuni anni dopo la famiglia Scorza edificò sulle rovine una casaforte, che nel 1293 fu attaccata e distrutta per volere del podestà Marco Giustiniani, per vendicare un'ingiuria fatta da Egidiolo Scorza al figlio di un certo Carretto. Nel 1297 il Comune di Parma decretò che non potesse esservi più ricostruita alcuna struttura difensiva. Ciò nonostante, nel 1308 Gilio Scorza accolse a Torrechiara i Lupi e i Rossi, cacciati da Parma per volere di Giberto III da Correggio; ricostruito il maniero, i ribelli ne fecero la loro base per la conquista della fortificazione di Giarola, appartenente al monastero di San Paolo. Giberto reagì immediatamente; dapprima attaccò e distrusse il castello di Giarola, poi mosse contro il castello di Torrechiara, che pose sotto assedio, raggiungendo infine un accordo con Rolandino Scorza, figlio di Gilio. Nel 1313 Cabrietto Scorza, fratello di Rolandino, e Guglielmo de' Rossi si allearono e attaccarono la fortezza di Torrechiara, distruggendola. Nel maggio del 1448 Pier Maria II de' Rossi diede avvio al cantiere di costruzione del grande castello, posto sulle rovine dell'antico fortilizio, intervenendo personalmente nel disegno delle strutture difensive. Grazie alla sua posizione di eccezionale visibilità in tutta la vallata, la nuova possente fortezza, rientrante nell'ambizioso progetto di ristrutturazione territoriale dei domini rossiani, estesi su circa un quinto del Parmense, doveva dimostrare il ruolo di primo piano della famiglia nella zona. Lo scenografico maniero, dal carattere fortemente difensivo grazie alla tripla cerchia muraria e ai quattro massicci torrioni angolari, nasceva anche quale elegante dimora isolata ove il conte potesse incontrare l'amante Bianca Pellegrini di Arluno; per questo Pier Maria si rivolse ai più importanti artisti della zona per decorare le sale interne, tra i quali Benedetto Bembo, che affrescò in stile gotico la Camera d'Oro. I lavori di edificazione furono completati nel 1460. Nel 1464 il conte assegnò nel testamento il castello a Ottaviano, che, pur risultando formalmente figlio di Bianca e del marito Melchiorre Arluno, in realtà era molto più probabilmente figlio naturale dello stesso Pier Maria. Tuttavia, Ottaviano premorì al conte, perciò i beni a lui destinati furono assegnati all'erede principale Guido. La disastrosa guerra dei Rossi avviata agli inizi del 1482 stravolse i piani di Pier Maria, che morì nel maniero di Torrechiara il 1º settembre di quell'anno; dopo la spartizione dell'eredità, la fortezza passò a Guido, ma il suo possesso durò pochi mesi: dopo il castello di Felino, anche quello di Torrechiara, posto sotto assedio da Gian Giacomo Trivulzio nel maggio del 1483, si arrese alle truppe milanesi non appena giunse la notizia della fuga del Rossi dapprima a Genova e successivamente a Venezia. Le principali rocche rossiane di Felino, Torrechiara e San Secondo furono assegnate a un figlio minore di Ludovico il Moro, che ne divenne amministratore; il bambino tuttavia morì dopo pochi anni. In seguito alla conquista del ducato di Milano da parte dei francesi nel 1499, il castello di Torrechiara cambiò proprietario più volte. Il re Luigi XII investì dei manieri di San Secondo, Felino e Torrechiara Troilo I de' Rossi, figlio di Giovanni il "Diseredato", ma il conte poté prendere possesso solo del primo; il cugino Filippo Maria de' Rossi, figlio di Guido, poteva infatti contare sull'appoggio di alcuni abitanti dei due feudi, che si opposero all'ingresso di Troilo; per questo nel mese di settembre Gian Giacomo Trivulzio si recò a Felino e Torrechiara in veste di luogotenente regio intimando ai castellani di consegnare le rocche al legittimo proprietario. Tuttavia, in ottobre, nonostante le proteste di Troilo, il re assegnò Torrechiara e Felino al maresciallo Pietro di Rohan, signore di Giè. L'anno seguente Filippo Maria, alleato dei veneziani e di Ludovico il Moro, quando quest'ultimo si rimpossessò di Milano, occupò con facilità i due manieri, approfittando dell'assenza del maresciallo. Il successivo ritorno dei francesi spinse Filippo Maria a fuggire a Mantova; Luigi XII riassegnò i castelli di Felino e Torrechiara a Pietro di Rohan, che nel 1502 li alienò per 15 000 scudi al marchese Galeazzo Pallavicino di Busseto. Nel 1512 Filippo Maria pianificò di riconquistare i manieri di Felino, Torrechiara e Basilicanova, ma fu costretto a desistere e nel 1522 rinunciò definitivamente a ogni pretesa.
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GRATUITO 5.00 EUR 18 - 25 anni: 2.00 EUR GRATUITO 5.00 EUR - Gratis ogni prima domenica del mese da Ottobre a Marzo e nei giorni 25 marzo, 13, 14, 15 agosto e dal 26 al 29 dicembre - La biblioteca - Spettacoli estivi - La Cappella di San Nicomede pm-ero.torrechiara-pr@beniculturali.it - Degli affreschi a 'grottesche' di Cesare Baglione - Sede del museo
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