Castello di Salorno
Autonome Provinz Bozen - Südtirol Trentino-Alto Adige Italy
castle, chateau
Castello di Salorno
Autonome Provinz Bozen - Südtirol Trentino-Alto Adige Italy
castle, chateau
Castello di Salorno History The Castle of Salorno was built according to the most reliable sources around the first half of the thirteenth century by the Counts of Salorno from which the castle takes its name
Il castello di Salorno (in tedesco Haderburg) è un piccolo castello che si trova arroccato su di uno spuntone, sopra all'omonimo paese di Salorno, nella Bassa Atesina, in Alto Adige
Previous names
Castello di Salorno, Castello di Salorno
Description
Castello di Salorno History The Castle of Salorno was built according to the most reliable sources around the first half of the thirteenth century by the Counts of Salorno from which the castle takes its name. Later the manor passed into the hands of Count Mainardo II of Tyrol and in the fourteenth century to the House of Habsburg. The Emperor Maximilian of Hapsburg in 1514 had some strategic changes made to the structure, extending it and building fortifications on the side of the mountain. Over the following decades, however, Hadeburg progressively lost its defensive and strategic function and became so uninhabited. With abandonment, the building suffered a slow deterioration, which only recently came to a halt by a restoration commissioned by the last owner, Baron Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi, who failed in 2013. In the course of its centuries-old history, the castle has hosted illustrious figures among its walls, among which Melantone, one of the closest collaborators of Martin Luther, and the German painter Albrecht Dürer and his beauty has also impressed the famous brothers Grimm, who set their own history of the "Deutsche Sagen" collection right here. Since 2003 the castle, after the careful and scrupulous restoration work in which the "Path of visions" was also built, a forest road access to the manor of about 900 meters in length, has reopened to the public in all its splendor . The castle is one of the unmissable destinations for lovers of medieval archeology and within its walls it often hosts events and manifestations of an artistic, literary and popular character, returning to being, after more than 450 years of life, an active pole of Salorno. The castle inn also offers visitors simple and seasonal dishes and upon reservation it is possible to spend an evening in the style of the ancient knights with the "medieval banquet" during which to savor dishes of ancient taste in an atmosphere to say the least suggestive. https://www.histouring.com
Il castello di Salorno (in tedesco Haderburg) è un piccolo castello che si trova arroccato su di uno spuntone, sopra all'omonimo paese di Salorno, nella Bassa Atesina, in Alto Adige. Il castello fu costruito secondo alcuni nella prima metà del tredicesimo secolo, secondo altre tesi attorno al 1150 (di certo la prima citazione è del 1222), dai signori di Salorno da cui il nome di castello di Salorno (Burg Salurn, solo più tardi venne chiamato Haderburg). Successivamente il castello diventò del Conte Mainardo II di Tirolo-Gorizia, e poi, nel XIV secolo, della casata degli Asburgo. L'imperatore Federico III nel 1463 infeudò del castello e giudizio il nobile tirolese Hans von Spaur. Nell'anno 1514 l'Imperatore Massimiliano d'Asburgo decise di rafforzare le fortificazioni a monte del castello. Negli anni, il castello perse il suo significato strategico, e quindi fu abbandonato a se stesso già dopo la seconda metà del XVI secolo. Nell'anno 1648 il castello fu acquisito dai Conti Zenobio, provenienti dal Veneto. Il castello nell'arco della sua storia ha ospitato alcuni illustri personaggi, come nel 1551, Melantone uno dei più stretti collaboratori di Martin Lutero, ed il pittore Albrecht Dürer. Nella sua pluricentenaria storia, il castello ha subito delle sostanziali modifiche, ampliamenti e vari rifacimenti. Interessante e particolare è la disposizione del castello, che è stato costruito su 2 pinnacoli rocciosi, che si vanno a distaccare dalla parete verticale del monte Gaier (Geiersberg). I due pinnacoli sono collegati tra di loro da un ponte levatoio. Il castello oggi Negli ultimi anni (2001-2003) l'ultimo proprietario (il Barone Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi) ha voluto effettuare un restauro del castello, che è stato possibile anche grazie all'aiuto economico della Provincia autonoma di Bolzano ed il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. Come raggiungerlo Il castello è ben visibile anche da lontano, in quanto è arroccato sopra uno spuntone roccioso, sopra al paese di Salorno. Raggiunto l'ampio parcheggio che si trova ai piedi del castello, si percorre il "Sentiero delle Visioni" (Weg der Visionen), di circa 890 metri di lunghezza, e percorribile in comodità in venti minuti. Il castello è visitabile solitamente tra aprile e ottobre, il venerdì, sabato e domenica, e nelle principali festività. La saga "La vecchia cantina di vini vicino a Salorno" Il castello è il luogo in cui è ambientata la saga La vecchia cantina di vini vicino a Salorno (Der alte Weinkeller bei Salurn), contenuta nella raccolta Saghe tedesche (Deutsche Sagen) dei Fratelli Grimm (primo volume, saga numero 15). Nella saga Christoph Patzeber visitò nell'anno 1688 le rovine del vecchio castello di Salorno e trovò una cantina sotterranea con 18 botti riempite di ottimo vino. L'uomo si versò del vino, ma quando si voltò per andare, vide tre vecchi, seduti attorno ad un tavolo. Su questo c'era una piccola lavagna, sulla quale avevano scritto qualcosa con un gessetto. I vecchi diedero a Patzeber il permesso di andarsene e di tornare quando voleva per prendersi altro vino. Così fece per un anno. Quando arrivarono a trovarlo tre vicini, l'uomo servì loro del vino. Questi pensarono che Patzeber avesse ottenuto il vino in modo non lecito e lo denunciarono di conseguenza. L'uomo raccontò poi al giudice dove approvvigionava il vino e così venne assolto. Quando poi tornò al castello per prendere del nuovo vino, non trovò più la cantina. Invece fu picchiato da una mano invisibile e cadde quasi morto al suolo. Patzeber vide nuovamente i tre vecchi che tracciarono una croce sulla lavagnetta. L'uomo si trascinò di ritorno in città, dove morì dieci giorni dopo.
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