Castello Piccolomini (Celano)
Provincia dell'Aquila Abruzzo Italy
castle, chateau
Castello Piccolomini (Celano)
Provincia dell'Aquila Abruzzo Italy
castle, chateau
Castello Piccolomini (Italian for Piccolomini castle) is a castle in Celano, Province of L'Aquila (Abruzzo)
Il Castello Piccolomini è un castello, sito nel centro storico di Celano (AQ), che domina la sottostante piana del Fucino; gestito dal MiBACT, fa parte del Polo Museale dell'Abruzzo ospitando il Museo d'arte sacra della Marsica
Previous names
Castello Piccolomini (Celano) , Castello Piccolomini (Celano)
Description
Castello Piccolomini (Italian for Piccolomini castle) is a castle in Celano, Province of L'Aquila (Abruzzo).
History
The building of the castle took place in several stages. In 1392 Pietro De' Berardi built the walls of the castle and the first two floors of the building. In 1451 Leonello Acclozamora built the main floor and the four towers at the corners. In 1463 Antonio Todeschini Piccolomini completed the building as seen today, with an open gallery in the second floor of the courtyard and improvements in the walls around the castle.
The following families succeeded in the castle (like Sforza-Cesarini and Dragonetti) didn't changed further the structure of the building. A deep restoration took place since 1940, put on hold during World War II, restarted in 1955 and completed in 1960. Now the building is used as offices for the Ministry of Cultural Heritage and Activities, in addition to a museum of sacred arts.
Architecture
The main building has a rectangular plan, with the longest sides facing north and south. The internal courtyard hosts a well and it is surrounded by a colonnade.
The building is protected by irregular walls with several towers, part of them with a squared plan, and other ones trunk-conical shaped.
Il Castello Piccolomini è un castello, sito nel centro storico di Celano (AQ), che domina la sottostante piana del Fucino; gestito dal MiBACT, fa parte del Polo Museale dell'Abruzzo ospitando il Museo d'arte sacra della Marsica.
Storia
Il sito su cui sorge il castello è da identificare con il luogo, sul colle di san Flaviano, in cui Federico II di Svevia, in lotta con Tommaso Conte di Celano e Molise, fece costruire delle fortificazioni durante l'assedio del 1223[1][2]. Tali fortificazioni erano quasi certamente soltanto opere in legno e terra battuta, tuttavia segnarono l'inizio di quello che sarebbe stato una solida fortificazione in posizione dominante sul lago Fucino nei secoli successivi.
La costruzione del castello vero e proprio iniziò nel 1392 su commissione di Pietro Berardi, conte di Celano, ma già in precedenza, negli anni tra il 1356 e il 1380, suo nonno e poi suo padre avevano provveduto a fortificare il Colle San Flaviano erigendo un sistema di mura con torrette rettangolari "a scudo" e costruendo la torre-mastio sommitale a pianta quadrata. Pietro di Celano, dunque costruì il solo piano primo con le torri quadrangolari agli angoli, fino al marcapiano, integrando la torre-mastio sull'angolo nord-est. Egli, altresì edificò il cortile interno alle mura dotandolo del loggiato con arcature a sesto acuto ancora visibile.
Nel 1451, Lionello Accrocciamuro, duca di Bari, una volta divenuto conte di Celano (a seguito delle nozze con Jacovella da Celano), proseguì l'opera del predecessore, sia integrando il recinto esterno con due grandi torrioni angolari semicilindrici sul versante nord-est e un rivelino triangolare con largo torrione angolare cilindrico verso la cittadella, sia erigendo il piano nobile del castello vero e proprio con il cammino di ronda e le quattro torri d'angolo fino all'altezza attuale. Lionello inoltre si occupò di fortificare le mura del recinto aumentandone lo spessore per poter resistere alle micidiali bombarde a polvere da sparo che erano state inventate in quegli anni.
Nel 1463 Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di papa Pio II, fu investito della Contea di Celano da Ferrante d'Aragona. Egli riprese la costruzione del castello apportando aggiunte e decorazioni architettoniche che trasformarono il maniero in palazzo residenziale fortificato. In particolare, fa completare il secondo piano del loggiato interno dotandolo di arcate a sesto acuto decorate nei capitelli dai simboli araldici della famiglia: la croce e la mezzaluna. Fa inoltre aprire delle finestre architravate in stile rinascimentale così come fa realizzare diverse loggette pensili appoggiate su beccatelli e ancora visibili. Interventi strutturali realizza, invece, sui bastioni del recinto dove fa costruire due torri cilindriche fortemente scarpate che inglobano le vecchie torri a "ferro di cavallo" ed amplia la stessa cinta muraria proprio in prossimità delle torri per aumentare la difesa degli ingressi dotandoli di antiporta.
Nel 1591 Camilla Peretti, sorella di Papa Sisto V, acquistò la contea dai Piccolomini. Nel 1608 Michele Peretti fa aprire sul mastio alcune finestre con architrave semplice. Nel 1647 il castello fu coinvolto nella rivolta di Masaniello occupato dai rivoltosi capitanati dal barone Antonio Quinzi dell'Aquila e sostenendo un lungo assedio ad opera delle truppe reali.
Il feudo passò successivamente a Bernardino Savelli, e successivamente a Livia Cesarini che lo trasmise ai duchi Sforza Cesarini e successivamente agli Sforza Cabrerà Bovadilla. Sono di questo periodo le tamponature settecentesche create per consolidare il loggiato superiore dopo i terremoti del 1695, 1706 e 1780. Al piano terra alcuni ambienti vengono utilizzati per creare la prigione feudale.
Nel 1892 la proprietà è del Marchese Orazio Arezzo da Celano e successivamente della famiglia Dragonetti dell'Aquila. Nello stesso anno l'angolo ovest diventa sede provvisoria del carcere mandamentale, mentre nel 1893 diviene monumento nazionale sottoposto alla tutela delle Belle Arti del nuovo Regno d'Italia.[3]
Durante il grave terremoto del 1915 che si abbatté sulla Marsica, il castello risultò gravemente danneggiato riportando il crollo del loggiato nel cortile, di alcune volte, di tutti i solai, del cammino di ronda e di tutte le loggette. Si formarono altresì gravi lesioni sulle torri angolari, una delle quali, quella di sud-est, crollò dimezzando la sua altezza.
Gli interventi di restauro iniziarono solo 25 anni dopo il sisma, nel 1940, a seguito dell'esproprio da parte dello Stato nel 1938, ma furono subito interrotti per cause belliche (Seconda guerra mondiale) e ultimati nel 1960, applicando la nuova normativa antismica vigente all'epoca.
Useful information
A pagamento
4.00 EUR
2.00 EUR
Eventi e mostre
coop.limes@libero.it.
Sede del Museo nazionale d'arte sacra della Marsica e della Collezione Torlonia di AntichitĂ del Fucino
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External links
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