Castello della Pietra
Metropolitan City of Genoa Liguria Italy
castle, chateau
Castello della Pietra
Metropolitan City of Genoa Liguria Italy
castle, chateau
Situated in a picturesque elevated position between two spurs of rocky conglomerate that constitute its natural bastions, it dominates the road that flanks the Vobbia torrent going up the course from Isola del Cantone
Il castello della Pietra (O Castello da Pria in genovese) è un'antica fortificazione sita nel comune ligure di Vobbia, ubicato nell'omonima valle tributaria del torrente Scrivia
Previous names
Castello della Pietra , Castello della Pietra
Description
Situated in a picturesque elevated position between two spurs of rocky conglomerate that constitute its natural bastions, it dominates the road that flanks the Vobbia torrent going up the course from Isola del Cantone. The castle can only be reached on foot via a path in the woods, and a staircase, after twenty minutes of suggestive walk starting from the provincial road. It is also possible to visit the castle inside on holidays from Easter Monday to the end of October; and, by agreement with the Antola Park Authority, for groups and parties, even on other working days.
There are not yet sufficient and comprehensive historical records regarding the actual construction date, therefore it was assumed that the construction could be dated back to 1100 or to an earlier date, but as of now the mystery remains.
Some documents of 1252 name the feudal lord Opizzone della Pietra, whose family assumed this name of "della Pietra", precisely because of its connection with the bold fortress. According to the famous Annals of the historic Caffaro di Rustico da Caschifellone already in the thirteenth century the castle had the same structural and architectural characteristics as the present ones and its jurisdiction included the Upper Val Borbera crossing the hill of San Fermo.
Following the death of Guglielmo della Pietra, the castle passed into the ownership of the noble Spinola family until 1518, when it was ceded to the Adorno by testamentary disposition; the will is dated to 7 June 1518 and Tolomeo Spinola's wishes are specified in favor of the brothers Antoniotto and Gerolamo Adorno. Prospero Adorno obtained the official investiture on January 17, 1565 and ten years later (1575) the ownership passed into the hands of his brother Girolamo Adorno. In 1579 it was conquered by some criminals, but was reconquered by Giorgio Centurione on behalf of the Senate of the Republic of Genoa.
In 1620 the emperor Mattia of Habsburg annexed it to the Pallavicino feud in the Borbera valley, thus losing all autonomous jurisdictional power, but constituting until the end of the eighteenth century an enclave among the greatest fiefs of the Fieschi and Spinola families; under his jurisdiction were Torre di Vobbia, Pareto in Val Brevenna and Gordena in Alta Val Borbera. Later it became the property of Botta Adorno. In 1797, French troops arrived in the Apennines and, at the behest of Napoleon Bonaparte, the Feudi Imperiali were suppressed. The manor was thus abandoned by the last charismatic castellan, Michele Bisio, and after a few years it was set on fire thus decreeing its progressive ruin. The bronze of the cannons was taken by the bishop of Tortona and then used for the fusion of the bells of the church of Santa Croce in Crocefieschi.
The ruins of the ancient castle remained however owned by the Botta Adorno until 1882 when it was ceded to the Cusani Visconti family. On May 21, 1919 the owner Luigi Riva Cusani sold it to Giovanni Battista Beroldo di Vobbia. The Beroldo family then donated it to the Municipality of Vobbia in 1979.
Particular and fundamental characteristic for the autonomy of the castle is the cistern dug in the rock at the foot of the "torrione" (natural rocky spur) west, where the rainwater of the roofs were conveyed, also by means of collecting channels dug into the rock, still partly visible; the cistern is next to the central hall under whose floor there is a second cistern.
Since 2008 the castle has been managed by the Antola Park Authority which, through the "Castello della Pietra" Cooperative, organizes guided tours in the period April-October and a program of historical events in the summer period, during which a refreshment point that promotes the typical products of the Park.
The castle is divided into two bodies set at different heights. It is accessed from the avant-corps whose three floors have been restored with a metal grid structure. From the top floor of the avant-corps you pass to the large central hall with a square plan and vaulted ceiling. With the remaking of the roof an attic was restored, reachable both from the central compartment and from the walkway.
https://www.histouring.com
Il castello della Pietra (O Castello da Pria in genovese) è un'antica fortificazione sita nel comune ligure di Vobbia, ubicato nell'omonima valle tributaria del torrente Scrivia. Esso è il principale e più caratteristico monumento dell'entroterra genovese, polo d'attrazione culturale e paesaggistico del Parco naturale regionale dell'Antola ed inserito nella lista dei monumenti nazionali italiani.
Situato in una pittoresca posizione elevata tra due speroni di conglomerato roccioso che ne costituiscono i naturali bastioni, domina la strada che fiancheggia il torrente Vobbia risalendone il corso da Isola del Cantone. Il castello è raggiungibile soltanto a piedi tramite un sentiero nel bosco, ed una scalinata, dopo venti minuti di suggestivo cammino partendo dalla strada provinciale. È possibile raggiungere il sito anche seguendo un altro percorso, un po' più lungo, che parte dalla frazione Torre di Vobbia, detto Sentiero dei Castellani. Nel 2014 si sono svolti lavori straordinari lungo il sentiero e alla struttura con la temporanea chiusura del sito al pubblico. È possibile visitare il castello anche all'interno nei giorni festivi dal lunedì di Pasqua alla fine di ottobre; e, previo accordo con l’Ente Parco Antola, per gruppi e comitive, anche in altre giornate feriali.
on esistono ancora oggi sufficienti ed esaurienti documentazioni storiche in merito alla reale data di edificazione, pertanto si è ipotizzato che la costruzione possa essere risalente al 1100 o ad una data ancora precedente, ma fin d'ora rimane il mistero.
Anticamente fin dall'epoca longobarda, vi erano i monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, a cui apparteneva la zona, che come da altre parti edificavano eremi in grotte od in posti elevati ed impervi; come avvenne per l'eremo di San Colombano.
Alcuni documenti del 1252 nominano il feudatario Opizzone della Pietra, la cui famiglia assunse tale appellativo di "della Pietra", proprio per il legame con l'ardita fortezza. Secondo i celebri Annali dello storico Caffaro di Rustico da Caschifellone già nel XIII secolo il castello presentava le stesse caratteristiche strutturali e architettoniche di quelle attuali e la sua giurisdizione comprendeva l'Alta Val Borbera travalicando il colle di San Fermo.
A seguito della morte di Guglielmo della Pietra, il maniero passò di proprietà della famiglia nobiliare Spinola fino al 1518, quando fu ceduto per disposizione testamentaria agli Adorno; il testamento è datato al 7 giugno 1518 e si specifica il volere di Tolomeo Spinola in favore dei fratelli Antoniotto e Gerolamo Adorno.
Prospero Adorno ne ottenne l'ufficiale investitura il 17 gennaio del 1565 e dieci anni dopo (1575) la proprietà passo nelle mani del fratello Girolamo Adorno. Nel 1579 fu espugnato da alcuni malviventi, ma venne riconquistato da Giorgio Centurione su incarico del Senato della Repubblica di Genova.
Nel 1620 l'imperatore Mattia d'Asburgo lo annesse al feudo Pallavicino in val Borbera perdendo così ogni potere giurisdizionale autonomo, ma costituendo fino alla fine del Settecento una enclave tra i più grandi feudi dei Fieschi e degli Spinola; sotto la sua giurisdizione rientravano Torre di Vobbia, Pareto in val Brevenna e Gordena in Alta Val Borbera. In seguito divenne proprietà dei Botta Adorno. Nel 1797, le truppe francesi giunsero sull'Appennino e, per volere di Napoleone Bonaparte, vennero soppressi i Feudi Imperiali. Il maniero fu così abbandonato dall'ultimo carismatico castellano, Michele Bisio e dopo qualche anno fu dato alle fiamme decretandone così la progressiva rovina. Il bronzo dei cannoni fu prelevato dal vescovo di Tortona per essere poi utilizzato per la fusione delle campane della chiesa di Santa Croce di Crocefieschi.
I ruderi dell'antico castello restarono comunque di proprietà dei Botta Adorno fino al 1882 quando fu ceduto alla famiglia Cusani Visconti. Il 21 maggio del 1919 il proprietario Luigi Riva Cusani lo vendette a Giovanni Battista Beroldo di Vobbia. La famiglia Beroldo lo donò poi al Comune di Vobbia nel 1979.
Nel 1981, due anni dopo la cessione verso il comune vobbiese, la provincia di Genova, su stimolo del Centro Studi Storici per l'Alta Valle Scrivia (Busalla), avviò diversi interventi di restauro recuperando le antiche macerie ed effettuando rilievi per comprendere meglio l'intera struttura nel suo complesso. Il castello, dal 1994, è aperto al pubblico per visite guidate al suo interno e fino al Torrione Grande.
Dal 2008 il castello è gestito dall'Ente Parco dell'Antola che tramite la Cooperativa "Castello della Pietra" organizza visite guidate nel periodo aprile-ottobre ed un programma di manifestazioni storiche nel periodo estivo, durante il quale funziona anche un punto ristoro che promuove i prodotti tipici del Parco.
Useful information
GRATUITO
5.00 EUR
oltre i 65 anni: 4.00 EUR
6- 12 anni: 4.00 EUR
0 - 5 anni: gratuito
20+ persone: 4.00 EUR
Aree di sosta
Visite guidate
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