Aymavilles Castle
Valle d'Aosta Valle d'Aosta Italy
castle, chateau
Castello di Aymavilles
Valle d'Aosta Valle d'Aosta Italy
castle, chateau
Aymavilles Castle stands in the centre of the village on a moraine
Il castello di Aymavilles è un caratteristico maniero della media valle valdostana situato nel comune omonimo
Previous names
Aymavilles Castle, Castello di Aymavilles
Description
Aymavilles Castle stands in the centre of the village on a moraine.
The buildings four characteristic cylindrical towers were added to the existing central body by Aimone of Challant halfway through the 14th century. In around 1730, Baron Giuseppe Felice of Challant built the arcades between the towers and eliminated many defence features, giving the interior a Baroque appearance.
When the Challant family line came to an end, the castle had several owners until 1970, when it was purchased by the Autonomous Region of Aosta Valley; it actually undergoes restoration works in order to be opened to the public.
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Il castello di Aymavilles è un caratteristico maniero della media valle valdostana situato nel comune omonimo.
Costruito su una collinetta morenica, questo edificio di pianta quadrangolare presenta agli angoli quattro torri cilindriche dotate di merli e beccatelli.
Dal 2004 il castello è soggetto a interventi di restauro che lo rendono ancora inaccessibile, fino all'estate del 2019.
Le origini
Sorto su una collinetta morenica che degrada verso la Dora Baltea, il castello è sito in un'ottima posizione di avvistamento per controllare il passaggio nella valle centrale dove si sviluppava la via delle Gallie, che collegava Milano, allora chiamata Mediolanum, a Lione, anticamente chiamata Lugdunum, nonché verso la val di Cogne, sfruttata per l'estrazione di marmo.
Le prime tracce dell'edificio risalgono al 1287. Esso risultava profondamente diverso dalle forme attuali in quanto più somigliante a una casaforte quale il castello di Écours a La Salle o il castello di La Mothe a Arvier.
La struttura era inoltre dotata di un muro di cinta per la difesa della popolazione in caso di pericolo, sul modello dei castelli di Cly e di Graines.
Il castello degli Challant
Nel 1354, i conti di Savoia affidarono il castello a un ramo della famiglia Challant, che a tal proposito verrà denominata in seguito 'Challant-Aymavilles'. Venne aggiunto un piano e, allargato verso ovest, il dongione. Aimone di Challant ordinò la costruzione di un secondo muro di cinta, di un fossato e di un ponte levatoio.
All'inizio del Quattrocento, per volere di Amedeo di Challant, furono aggiunte le quattro torri dotate di beccatelli e merlature, delle quali due sono a motivi guelfi mentre le restanti a motivi ghibellini. Esse, leggermente diseguali nelle dimensioni, sono collegate tra loro da un sistema di gallerie e logge, e sono dotate di torrette di difesa poste sulle mura di cinta. Tali torri, mantenute nei rimaneggiamenti successivi, andranno a caratterizzare il singolare aspetto esterno del castello. Le pietre utilizzate per la costruzione sono il tufo e il travertino.
Accanto alla struttura sorge ancora oggi un piccolo edificio con tetto tradizionale in pietra che un tempo ospitava le stalle.
Nel 1728, per volere del barone Giuseppe Felice di Challant (Joseph-Félix de Challant), le fortificazioni esterne furono demolite e il castello, che da quel momento restò praticamente immutato fino ad oggi, divenne un maniero dotato di parco e caratterizzato da uno scalone monumentale all'ingresso e una grande fontana. Per volontà di Joseph-Félix de Challant vennero realizzare anche le logge barocche tra le torri. Tutte quest'ultime trasformazioni conformarono l'edificio allo stile rococò, allora predominante.
Il 18 ottobre 1804, all'età di soli sette anni, si spense nel castello di Aymavilles Maurice-Philippe de Challant-Châtillon: costui fu l'ultimo discendente maschio della famiglia Challant.
Il castello nel XIX secolo
A seguito di questo evento il castello cominciò a essere progressivamente venduto ad uno svariato numero di acquirenti privati. Tra i primi si ricordano il conte Clemente Asinai Verasis di Castiglione, nel 1870, a cui seguì nel 1882 il senatore Giovanni Bombrini. Risale a questo periodo il ritrovamento, nelle soffitte del castello, di due tavole rappresentanti la Madonna e l'Arcangelo Gabriele.
Il castello come museo (dal XX secolo ad oggi)
Nel 1970, infine, il castello fu acquistato dallo Stato e al 2019 appartiene all'amministrazione regionale. Quest'ultima cominciò sin dal 2004 la progettazione della serie di lavori di restauro mirati alla conservazione del sito, alla creazione di un percorso museale e alla riapertura al pubblico. Tali lavori iniziarono ufficialmente a maggio 2013 ed essi risultano ancora in corso a maggio 2019.
Nel febbraio del 2018 l'assessore all'istruzione e cultura della Regione conferma la fine dei lavori nel giugno dello stesso anno e la riapertura del sito per la stagione turistica estiva del 2019. Durante il mese di marzo 2018 vengono inoltre effettuate due aperture straordinarie nelle giornate FAI di primavera; constatato il notevole successo di visitatori, viene promossa l'apertura del cantiere-evento nel mese di agosto dello stesso anno per tre settimane, nell'ambito della manifestazione Châteaux Ouverts, con oltre 15mila visitatori. A lavori ultimati, presso le sale del castello troverà posto anche una parte della collezione dell'Académie Saint-Anselme, attualmente priva di una sede e quindi non fruibile da parte del pubblico
Useful information
Chiuso per restauro
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