SANCTUARY OF TINDARI’S MADONNA
Città metropolitana di Messina Sicilia Italy
castle, chateau
Santuario di Tindari
Città metropolitana di Messina Sicilia Italy
castle, chateau
The story of the Black Tindari’s Madonna turns around several legends
La Basilica Santuario di Maria Santissima di Tindari o santuario di Tindari o santuario della Madonna Nera o primitiva cattedrale di Tindari si trova a Tindari, frazione di Patti, nella città metropolitana di Messina
Previous names
SANCTUARY OF TINDARI’S MADONNA, Santuario di Tindari
Description
The story of the Black Tindari’s Madonna turns around several legends. It is said that the statue was painted on cedarwood end it was transported by sea, preventing the navigation of the sailors after they had taken refuge in the Bay of Marinello because of a storm. The sailors deposited the load and the statue, which was brought to a church on the above hill. The below beach instead, was formed because of a miracle after a little girl fell from the Sanctuary and she found saves while she was playing in the sand. The girl was the daughter of a pilgrim came to admire the Madonna, because she was not sure of the Virgin’s dark-skinned. http://www.rivierazzurraoliveri.it
La Basilica Santuario di Maria Santissima di Tindari o santuario di Tindari o santuario della Madonna Nera o primitiva cattedrale di Tindari si trova a Tindari, frazione di Patti, nella città metropolitana di Messina. Sorge sulla sommità del colle omonimo e domina i laghetti di Marinello inseriti nell'omonima riserva naturale orientata. L'edificio attuale identifica e ricopre l'area ove è documentata la primitiva fortezza o castello di Tindari. L'ipotesi dell'esistenza della fortezza o castello di Tindari è supportata dalla presenza di merli o coronature nei preesistenti edifici di culto che rafforzano la tesi di antiche chiese ricavate in primitivi edifici fortificati. L'8 settembre 2018 viene elevato a Basilica minore da Papa Francesco. L'acropoli di Tindari occupa l'ampia parte sommitale costituita da un insieme di rocche tra loro raccordate. L'attuale area archeologica, l'antica colonia greca di Tyndaris, occupa la parte più pianeggiante sull'asse est - ovest costituita dalla "strada imperiale", esposta a settentrione e digradante in direzione Patti. 396 a.C., Tyndaris colonia greca è fondata dal tiranno di Siracusa Dionisio il Vecchio per i profughi spartani alla fine della guerra del Peloponneso 404 a.C.. La colonia e la città, insediamento da stanziamento di Locresi, Messeni e Medmei al servizio di Aristotile, mercenari greci originariamente alleati dei Tiranni di Siracusa[4] nascono come concessione del territorio a titolo di risarcimento per la mancata corresponsione dell'ingaggio dopo l'allontanamento forzato del loro condottiero. I nuovi coloni particolarmente devoti ai Dioscuri, Castore e Polluce, secondo la leggenda figli di Giove e di Leda, già moglie di Tindaro re di Sparta. Popolazioni altrimenti note come Tìndaridi, da qui la denominazione della colonia in Tìndaride e della città chiamata Tindari (Τύνδαρις, Týndaris).[5] I Dioscuri furono eletti protettori pagani della città, circostanza attestata dalle riproduzioni raffigurate su monete rinvenute durante gli scavi archeologici. Le accezioni Týndaris, Tindari, Tindaro, Tyndaritano furono dunque estese alla diocesi e associate al particolare, sentito, diffuso culto cristiano della Vergine Maria. Nucleo cittadino costituito da: cinta muraria della città; anfiteatro greco - romano; basilica; domus imperiali, abitazioni e negozi; terme; mosaici; museo. L'attuale fulcro religioso, pur inserito all'interno delle fortificazioni, occupa l'estremità orientale a picco sul mare. La posizione d'avvistamento strategica spazia sulla porzione del golfo di Patti compreso tra le Isole Eolie a nord, la penisola di Milazzo a est e l'intera catena dei Peloritani a sud. 535 - 836, Diocesi di Tindari o Dioecesis Tyndaritana. In epoca bizantina la città di Tindari è sede episcopale già dal V secolo. La Cattedrale fortezza occupa e ingloba l'area del tempio dedicato a Cerere posta sulla rocca di levante. Nell'ultimo decennio del VI secolo, la corrispondenza personale di Papa Gregorio Magno fa riferimento a due vescovi: Eutichio e Benenato,[5] che assieme ai due alti prelati Severino e Teodoro, costituiscono la cronotassi della primitiva diocesi di Tindari.
Useful information
GRATUITO GRATUITO GRATUITO GRATUITO WC santuariotindari@santuariotindari.it Sede della chiesa
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