Castello di Vezio
Provincia di Lecco Lombardia Italy
castle, chateau
Castello di Vezio
Provincia di Lecco Lombardia Italy
castle, chateau
Castello di Vezio is a castle located nearby Varenna and Perledo, northern Italy
Il castello di Vezio si erge su un promontorio sul fondo della Val d'Esino e sovrasta il paese di Varenna
Previous names
Castello di Vezio , Castello di Vezio
Description
Castello di Vezio is a castle located nearby Varenna and Perledo, northern Italy. Characterized in the main tower by square merlons, similar to Cly Castle in Aosta Valley, it commands the Lake Como. It was once connected by walls to the village of Varenna below.
History
Ruins of Castello di Vezio above the village of Varenna from Lake Como
The castle was built in the late 11th-early 12th century and was restored several times in the following centuries.[1] In the late 19th century and in 1956 remains of tombs from the Iron Age, as well as weapons and armors were found in the area.
The Castle also had dungeons built during the First World War, as part of the defensive linea Cadorna planned by General Luigi Cadorna, Chief of Staff of the Italian army, to halt any German invasion southward from Switzerland. It currently houses gardens and a group of birds of prey, raised by a local falconer.
It became open to the public in 1999. The tower houses a permanent exhibition dedicated to Lariosaurus, an extinct sea reptile from the Middle Triassic period, which takes its name from the lake after its discover in Perledo in 1830.
Il castello di Vezio si erge su un promontorio sul fondo della Val d'Esino e sovrasta il paese di Varenna. Il castello si trova quasi completamente nel territorio di Varenna, e per una piccola porzione sul territorio di Perledo. La frazione di Vezio appartiene a Perledo in provincia di Lecco.
Storia
L'origine della fortificazione non è chiara. Il toponimo di Vezio è di probabile origine romana, come suggeriscono le famiglie romane, presenti anche nel Comasco, che portavano questo nome (ad esempio vicino ad Agno è presente una chiesa dedicata a san Lucio Vezio Macario). Il quadro topografico generale del castello e del paese di Vezio mostra analogie con una situazione ben documentata, ad esempio a Bajedo, di abitati di servi sorti in prossimità del castello da cui dipendevano. Vari autori, fra cui citiamo il Pensa, attribuiscono al castello una prima fase in età Tardo Antica, riconducibile ad una funzione di centro militare strategico tardo romano a guardia della strada che da Bellano conduceva ad Esino Lario, e punto d'avvistamento e segnalazione dominante l'intero lago. Della successiva fase bizantina e longobarda poco possiamo dire, se non ricordare la leggenda al riguardo della regina Teodolinda: si narra che la famosa Teodolinda, regina dei Longobardi, trascorrendo i suoi ultimi anni a Perledo, avrebbe fatto costruire la chiesa di San Martino con l'antico campanile a forma di torre, ed il castello di Vezio unitamente all'oratorio di Sant'Antonio per lasciare una traccia visibile della sua fede nel Cristianesimo. In Lombardia molte sono le località che rivendicano tale tradizione, tuttavia si deve tener conto che l'ordinamento longobardo doveva munirsi delle migliori difese militari; nel caso di Vezio è evidente l'interesse alla ricostruzione del castello andato distrutto a seguito di eventi bellici non precisati e la strategicità della posizione. Una prima sicura attribuzione del castello si riconnette alla venuta degli esuli Comacini, in seguito alla guerra con Como del 1169 d.C. Paolo Giovio, che scrive nel 1559, ci dice “Gli isolani edificarono nella nuova habitatione due roche, una dalla parte destra del Lario, l'altra nello elevato forte et giogo del monte sopracta con gli edifici, et da il sguardo di tutto il lago”. L'ipotesi che gli isolani furono i primi edificatori del castello di Vezio è oggi scartata dalla maggior parte degli autori. Più probabile è un massiccio intervento edilizio, che oltre al castello interessò il borgo di Varenna, che cambiando aspetto complessivo della struttura porta al fraintendimento nel riconoscerne un'opera realizzata ex novo. Certo è che il castello fu di primissimo interesse per i Comacini giunti a Varenna: il sistema fortificato del paese è, infatti, ora incentrato su Vezio che viene collegato con muraglioni al borgo sottostante, parzialmente ancora rilevabili e noti da vari documenti; servì inoltre al rifugio della popolazione di Varenna durante i continui assalti Comaschi che caratterizzano l'intera storia basso Medioevale. Uno dei primi documenti che ci parla di Vezio è dell'anno 1368. L'atto è relativo ad una donazione di terra di cui beneficia la chiesa di Sant'Antonio di Vezio. Nel XVII secolo la torre era in proprietà della parrocchia di San Giorgio di Varenna. Nel 1600 sorge una lite tra il parroco di Varenna e il Duca di Monte Marcino, a causa dell'occupazione di quest'ultimo della torre di Vezio nonostante i diritti vantati dalla parrocchia di Varenna. La causa per il possesso del castello fu vinta dal Conte della Riviera, il quale pose in affitto i suoi possedimenti di Vezio, nel 1619 a Giov. Antonio Forno, nel 1631 a Giovanni Antonio de Tarelli e nel 1656 ad Antonio Tarelli. Secondo due iscrizioni dettate dal Parlaschino la torre di Vezio viene riedificata nel 1635. Non essendoci altre informazioni al riguardo la notizia non è verificabile. Ritornando ai proprietari del castello di Vezio esso rimase agli Sfrondati (Conti della Riviera), e allo spegnersi della loro dinastia agli eredi Serbelloni. Oltre alla monumentale torre Vezio, altre testimonianze di strutture militari si trovano lungo il tratto iniziale del sentiero che congiunge Vezio a Ortanella e della strada che congiunge Vezio a Fiumelatte: resti di muraglione, ruderi di costruzioni, una cascina che mostra derivazione da un torrione, un rudere di casa colonica mostrante aperture di tipo difensivo. Secondo il Pensa queste opere sono ascrivibili alla guerra tra il Ducato di Milano e Venezia. Opere, per altro, più in linea con le strategie militari dell'epoca rispetto al castello. Nel 1647 le terre di Perledo e Varenna vennero investite nel feudo Valtellinese del conte Giulio Monti. Nel 1778, l'infeudamento di Varenna passò alla famiglia Serbelloni, la cui congiunta, Crivelli Serbelloni, mantenne il possesso della torre di Vezio fino all'Ottocento. La proprietà passò poi alla famiglia Greppi Di Robilant che ne mantiene tutt'ora il possesso. Dal 1994 il castello di Vezio è gestito dall'Associazione Turistica Castello di Vezio, un ente onlus che si occupa di garantirne l’apertura al pubblico, mantenerlo, restaurarlo e promuovere manifestazioni artistiche di vario genere al suo interno.
Useful information
No
4.00 EUR
oltre i 65 anni: 3.00 EUR
7 - 12 anni: 2.00 EUR
0 - 6 anni: gratuito
12+ persone: 3.00 EUR
- Servizio al tavolo
- La terrazza vista lago
- Ingresso gratuito per l'acquisto di cibo al bar
- Eventi culturali
info@castellodivezio.it
Ospita un centro di addestramento di rapaci diurni e notturni
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External links
Nearby castles