Nameless Castle
Provincia di Lecco Lombardia Italy
castle, chateau
Castello dell'Innominato
Provincia di Lecco Lombardia Italy
castle, chateau
The “Castello dell’Innominato” (Nameless Castle), also known as “Castello di Somasca” and “Rock of Vercurago”, landing on the Lake of Garlate, is one of the places to visit when someone wants to know the places where Alessandro Manzoni set his famous novel
Il castello dell'Innominato, chiamato anche rocca di Vercurago, è un complesso fortificato risalente al XIV secolo situato tra i comuni di Lecco e Vercurago in Lombardia
Previous names
Nameless Castle, Castello dell'Innominato
Description
The “Castello dell’Innominato” (Nameless Castle), also known as “Castello di Somasca” and “Rock of Vercurago”, landing on the Lake of Garlate, is one of the places to visit when someone wants to know the places where Alessandro Manzoni set his famous novel. Now it is just a little bit more than a rude, but can easily be reached and from its position there is a wonderful view of the lake. How to get there Getting there is quite easy and is possible reach it both by car, driving straight to Maggianico, or on foot through a nice panoramic track of about 15 minutes walking. In this second case, it is necessary to get Vercurago, parking, and walking up to the San Girolamo Sanctuary. Once passed over the stairs enter the strict way with low declivity. Walking ahead there is a new open space that allow to reach the “Chapel Street”, built up in the 1760, that drives to the Castel. Along the track, on the right side, there are 11 Chapels and in every one there is one sculpture representing moments of the life of San Girolamo, while on the left side it is possible to seed lake views. https://www.italianlakestours.com
Il castello dell'Innominato, chiamato anche rocca di Vercurago, è un complesso fortificato risalente al XIV secolo situato tra i comuni di Lecco e Vercurago in Lombardia. Nonostante lo stato di rudere in cui versa attualmente, le vestigia si trovano nel punto più elevato della frazione di Somasca su un'altura naturale posta a circa 420 metri di altitudine dominando l'intera area settentrionale della Valle San Martino. Le prime notizie storiche riguardanti una fortezza in questa zona risalgono all'epoca carolingia, quando venne costruito per un sistema di fortificazioni di cui si ha testimonianza nel torrione centrale. Con probabilità la fortezza era già presente all'epoca dell'imperatore Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero nel XII secolo. Nel 1284 si ha la testimonianza della presenza di una rocca posseduta dai Benaglio, alleati dei della Torre tanto che nel 1312 la rocca figura tra i beni di Guido della Torre. I danneggiamenti al castello iniziarono nel 1373 ad opera di Bernabò Visconti, nemico dei Della Torre, e poi proseguirono per tutto il secolo durante le lotte tra guelfi e ghibellini. Ma anche la popolazione locale se ne servì successivamente come fonte di materiale da costruzione, fatto che ha pesantemente alterato il complesso nei secoli modificando gran parte della struttura originaria. La proprietà del castello fu sempre contesa tra Milano e Venezia, quando passò definitivamente alla Serenissima con la Pace di Lodi nel 1445. Il 15 aprile 1509 in seguito alla Lega di Cambrai le truppe francesi e brianzole guidate da Carlo II d'Amboise (governatore di Milano dal 1500 al 1510) distrussero buona parte del castello con il pretesto che le mura della rocca, essendo già danneggiate, erano troppo pericolose per il borgo sottostante. In questo periodo all'interno dei ruderi del castello venne istituita una dogana. Nel 1529 viene organizzata da Gian Giacomo Medici un'invasione della bergamasca ed è in questa occasione che suo fratello, Battista Medici, decide di restaurare il castello ormai in rovina, azione che però venne impedita dall'esercito veneto. San Girolamo Emiliani utilizzò il castello nel 1534 per ospitare gli orfanelli nel quale aprì una scuola di grammatica e una specie di seminario dove si alternavano lo studio, il lavoro agricolo, attività di rilegatura e il tornio. Inoltre vi stabilì delle strutture create dalla congregazione dell'ordine dei chierici regolari di Somasca. Il 26 ottobre 1628 il castello venne ceduto dalla famiglia Limonta di Vercurago ai Padri somaschi. Il castello si erge su uno sperone di roccia calcarea detto del "Tremasasso", che si trova a circa 420 metri di altitudine, posizione strategica dalla quale è possibile vedere la Valle San Martino. Della struttura si conservano ancora intatti il muro perimetrale, parte dei bastioni difensivi e alcune torri, mentre gli spazi coperti e le cappelle presenti sulla sommità sono state in gran parte ricostruite in tempi successivi. Le mura originarie sono state parzialmente danneggiate da cannonate sparate dagli austro-russi contro i francesi, qui asserragliati nell'ambito della riconquista di Lecco nel 1799. Originale è pure la lunga scalinata per giungere al castello, direttamente scavata nella roccia e accessibile passando dalla Via delle Cappelle dedicate a san Girolamo Emiliani. Tra l'Ottocento e il novecento il castello subì diversi rimaneggiamenti, venne costruita una croce ferrea, sul luogo di una preesistente croce cinquecentesca, dedicata nel 1976 del cappellano di guerra Giovanni Battista Pigato, appartenente all'ordine dei chierici regolari di Somasca e sepolto nel piccolo cimitero della Valletta. La fortezza è oggi più conosciuta col nome di castello dell'Innominato, in quanto la tradizione vuole che l'edificio fosse stato una delle residenze di Francesco Bernardino Visconti, signore di Brignano che apparteneva a una delle più importanti famiglie nobili milanesi, ma che si era macchiato di reati gravissimi, al quale Alessandro Manzoni si ispirò ne I promessi sposi per la creazione del nobile e ignoto personaggio. La dimora dove il Visconti nacque e visse maggiormente, però è il castello di Brignano d'Adda. Dal 22 ottobre 2017 il castello ospita l’esposizione permanente “La Rocca dell’Innominato tra paesaggio, storia e letteratura.
Useful information
No GRATUITO GRATUITO GRATUITO Cappella di Sant'Ambrogio I ruderi del castello
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