Castel Ivano (castello)
Provincia autonoma di Trento Trentino-Alto Adige Italy
castle, chateau
Castel Ivano (castello)
Provincia autonoma di Trento Trentino-Alto Adige Italy
castle, chateau
Because of its location between Austria and Tyrol, and later Italy and Feltre, Castel Ivano, through its millennium old history, stood many an event and several landlords
Il castello di Ivano (dal nome della famiglia d'Ivano) è un'imponente struttura edificata nel VI secolo eretta sul promontorio del monte Lefre in Bassa Valsugana in Trentino
Previous names
Castel Ivano (castello), Castel Ivano (castello)
Description
Because of its location between Austria and Tyrol, and later Italy and Feltre, Castel Ivano, through its millennium old history, stood many an event and several landlords.
The core of the Castle was a defence manor built by the Lombards (VI-VIII sec a.C.) during the great barbarian invasions after the fall of the Western Roman Empire. This occurred approx. in 590 a.C., when the Lombards built new fortresses in Valsugana – next to the military street called Claudia Augusta Altinate – to protect themselves from the attacks by the Fancs and Allemans.
The Lombards left Italy in 774 a.C. and since then the Valsugana went under the Francs and their king Charle Magne, the future Emperor of the Sacred Roman Empire. Under the kingdom of Berengarius, great grandson of Charles Magne, the valley was invaded by the Hungarians and this led to a further development of the existing defence fortresses. The size of the manor was therefore extended.
In 1027, by grant and grace of the Emperor Conrad II the Salian to the Bishop of Feltre who ruled over the territory of the lower Valsugana, Castel Ivano was placed under Venetian jurisdiction.
The first historical record about the Castle dates back to 1187 and mention is made a Lord called Ivano.
In 1228, the ruling by the Bishops and Counts of Feltre was over, Castel Ivano and lower Valsugana became the prey, for almost 200 years, of fights between a number of Lords, such as Ezzelino da Romano, the da Caminos, the Scaligeris from Verona, the Carraresis, and Gian Galeazzo Visconti. It was approximately 1375, under the Carraresis, the coat of arms of the House – four wheels and two bars of a cart – was put on the tower of Castel Ivano.
In 1413, the lower stretch of the Valsugana was annexed to the County of Tyrol and became part of the Austrian House of Augsburg, and therefore Castel Ivano went under their ruling. Castel Ivano first went under the ruling of the Captains of Faith, and later by the Tyrolian family of the Wolkenstein-Trostburg that managed the feud as a pawn for the money that was lent to the throne by them until 1750, when Empress Marie Therese of Austria granted in perpetuity the feud to the family.
Catel Ivano was ruled by a number of Captains among whom Giorgio Pucler, killed by the local farmers during some riots, the so-called “war of the farmers” that began in 1525 in Tyrol and in the region of Trient against the aristocrats in an attempt by the farmers to free themselves from fuedal laws. A few years before, the Emperor Maximilian I of Augsburg visited Castel Ivano when traveling through the Valsugana during the political riots caused by the invasions from the Venitians (1504). He went to trient where he proclaimed himself Elected Roman Emperor on February 4, 1508.
When the last Wolkenstein, Count Antonio, died in 1913. In the aftermath of the First World War, in 1923, his heirs sold the manor, which was in very bad conditions, to Count Wolkenstein’s administrator, Franz Staudacher from Bruneck, who used to live with his family in the manor since 1901. Franz Staudacher rebuilt the manor, restored it as well as its gardens and land.
His children, and more specifically world renown surgeon Vittorio Staudacher, all worked to fully restore Castel Ivano to bring it back to its past splendour.
His grandchildren, Ivana and Carlo, the present landlords of the Castle, are continuing with the huge efforts to preserve and improve it.
https://www.castelivano.it
Il castello di Ivano (dal nome della famiglia d'Ivano) è un'imponente struttura edificata nel VI secolo eretta sul promontorio del monte Lefre in Bassa Valsugana in Trentino.
Origini
Non si conosce l'esatta origine del castello, ma ci sono varie ipotesi al riguardo. Secondo Montebello, sarebbe di origine longobarda e sarebbe stato eretto alla fine del VI o all'inizio del VII secolo. Sarebbe stato adottato, dopo il 1187, come monastero di padri templari e monaci benedettini oppure sarebbe stato un luogo di rifugio per la popolazione dei villaggi della Valsugana orientale. Secondo la tradizione, inoltre, il castello fu edificato sul sito di un fortilizio romano, sorto a sua volta su un substrato archeologico anteriore.
Il 13 giugno 1187 Jacopino de Yvano, forse di origine slava (serbo-croata), fu nominato testimone (dal greco μάρτυς, colui che manifesta un comportamento rigoroso improntato al proprio credo religioso), con un atto di investitura, dal vescovo di Trento Alberto a Riprando di Civezzano. La famiglia d'Ivano tenne il castello non oltre il 1296 secondo Romagna o fino al 1228 secondo Fabris. Non è chiaro se fu la famiglia a dare il nome al castello o viceversa; Suster propende per la seconda ipotesi, basandosi sul fatto che Ivano significa Giovanni in serbo-croato e che Giovanni Battista era il titolare della Pieve. Come suggerisce Romagna, "il toponimo Ivano sarebbe l'unico ricordo dell'insediamento di questi Slavi nella zona", poi scomparsi "come gruppo etnico, riassorbito dai nuovi sopravvenuti". Romagna specifica che "non esiste una documentazione storica per poter affermare questo con certezza, ma l'ipotesi non è infondata."
Dal XIII al XIV secolo
Ci furono molti passaggi di proprietà prima di arrivare all'attuale famiglia possidente. Secondo la ricostruzione di Fabris, dal 1228 al 1259 appartenne a Ezzelino III da Romano, all'epoca padrone anche di Feltre sotto la cui giurisdizione cadeva la zona in cui sorge il castello. Alla sua morte, nel 1259, passò ai vescovi-conti da Camino di Feltre. Nel 1311 alla famiglia dei de Ivano subentrò nella giurisdizione quella dei Castelnuovo-Caldonazzo, anche se un documento riportato da Gorfer cita l'investitura "fatta il 17 gennaio 1302 in castro Yvani, della decima di Caldonazzo al dominus Bonaventura di Giordano di Vigolo. Fabris ritiene tuttavia più probabile come anno del passaggio di proprietà il 1296. Nel 1314, il vescovo di Feltre Alessandro Novello riconobbe il diritto di spada ai signori valsuganotti e la giurisdizione del castello comprendeva inizialmente Strigno, Ivano, Fracena, Villa, Agnedo, Ospedaletto, Scurelle, Spera, Samone e Bieno, ai quali si aggiunsero, nel 1333, Grigno e, nel 1356, i paesi del Tesino.
Cangrande della Scala, Signore di Feltre e della Valsugana dal 1321, ordinò a Biagio I di Castelnuovo di far dipingere sulla facciata sud del mastio l'emblema nobiliare degli Scaligeri, coperto poi da quello dei da Carrara nel 1365 per volere di Francesco da Carrara, signore di Padova, che aveva conquistato il castello con le armi dopo la ribellione di Biagio e dei suoi due fratelli, Siccone e Giacomo. Nel 1373, Francesco da Carrara cedette il castello ai conti del Tirolo - sotto la giurisdizione dal Vicario carrarese Ottobono da Legnago - che l'anno successivo fecero tornare i tre fratelli Castelnuovo-Caldonazzo, restituendo loro sia il castello sia la giurisdizione. Nel 1388 i D'Ivano si sottomisero volontariamente a Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano.
Architettura
La parte più antica del castello è stata eretta tra l'XI e il XII secolo d.C.; essa comprende il mastio, l'ingresso e il cortile circostante. Il mastio, caratteristica fondamentale dei castelli medievali, è la torre principale del maniero, dove, in caso di attacco, si rifugiava la popolazione. Esso ha una pianta rettangolare misurante 6,8x10 metri; le sue mura sono spesse 1,40 m e alte 15 m. Inizialmente, queste ultime erano più basse e vennero innalzate alla misura attuale durante il XVI secolo. Il mastio è privo di cuspide e presenta una merlatura sommitale che funge da decorazione. Il tetto è a spiovente e coperto da due grosse lastre di pietra monolitiche. Vi sono tre finestre: le due esterne sono di tipo romanico, mentre quella nel mezzo, di forma ogivale con lo stemma dei da Carrara. L'ingresso è costituito da una porta fortificata aperta su un antemurale orientale e difesa da un rivellino merlato e da delle saracinesche. Sopra la porta ogivale si può notare una cornice mistilinea con insegne dei Trapp e della Casa d'Austria. Arrivando nel cortile, che sorge nel punto centrale del castello, sulla sinistra si vede un casamento a più piani con finestre ad arco a tutto sesto e un tetto ad unico spiovente, mentre sulla destra vi sono le costruzioni delle antiche stalle e fienili (ora sedi di manifestazioni culturali e mondane). L'antica cinta muraria ha la base sostenuta da molti bastioni semicircolari. A metà del '700 ne venne edificata un'altra parte sul lato nord con un portale rustico in pietra; a fianco di esso si apre una leggiadra costruzione con arcate e loggiati sovrapposti. Tra le arcate al piano terra sono presenti due bassorilievi di porfido con grifoni sostenenti gli scudi con stemma Wolkenstein (1631). Sulla facciata del palazzo sporgono degli erker, esse sono delle trasformazioni delle caditoie per la difesa del mastio.
Useful information
GRATUITO
Gratuito ma su prenotazione
Gratuito ma su prenotazione
Gratuito ma su prenotazione 8+ persone
- La chiesetta consacrata
- Un esteso parco fiorito
- Una collezione di bottiglie di inchiostro e una collezione di sculture in legno
info@castelivano.it
Sono possibili matrimoni, congressi, meeting
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