Castelvecchio (Verona)
Provincia di Verona Veneto Italy
castle, chateau
Castelvecchio (Verona)
Provincia di Verona Veneto Italy
castle, chateau
Castelvecchio (Italian: "Old Castle") is a castle in Verona, northern Italy
Castelvecchio, originariamente chiamato Castello di San Martino in Aquaro, è un castello di Verona attualmente adibito a ospitare il museo civico, è il più importante monumento militare della signoria Scaligera
Previous names
Castelvecchio (Verona), Castelvecchio (Verona)
Description
Castelvecchio (Italian: "Old Castle") is a castle in Verona, northern Italy. It is the most important military construction of the Scaliger dynasty that ruled the city in the Middle Ages. The castle is powerful and compact in its size with very little decoration - one square compound built in red bricks, one of the most prominent examples of Gothic architecture of the age, with imposing M-shaped merlons running along the castle and bridge walls. It has seven towers, a superelevated keep (maschio) with four main buildings inside. The castle is surrounded by a ditch, now dry, which was once filled with waters from the nearby Adige. Castelvecchio is now home to the Castelvecchio Museum and the local officer's club which can be accessed through the left door on Corso Cavour. The castle stands on the probable location of a Roman fortress outside the Roman city. Lord Cangrande II della Scala had it built along with its bridge across the Adige River as a deterrent to his powerful neighbors such as Venice, the Gonzaga and the Sforza families. Construction was carried out between 1354 and 1376 (Cangrande died in 1359). The fortified bridge was intended to allow the seigniors to escape safely northwards to the Tyrol in the event of a rebellion or a coup d'état (the Scaligeri were allies of the Holy Roman Empire) and when they eventually lost their hold on Verona, its surviving members left Italy to found a German branch of the family. Later, during the Venetian domination, the bridge was further fortified to defend it with cannons. The castle was damaged by French troops during the Napoleonic Wars (1796-7), in retaliation to the Pasque Veronesi, when the local population staged a violent anti-French revolt. Napoleon had chosen to stay in Castelvecchio on his trips to Verona, but his widespread and arbitrary requisitions of citizens' and churches' property, the massive draft of male workers into the French army prompted the resistance that eventually drove out the invaders. The bridge was destroyed by the retreating German army in 1945 and rebuilt in 1949. Under the Austrians, Castelvecchio was turned into barracks. In 1923 the castle was restored, as well as in 1963-1965.
Castelvecchio, originariamente chiamato Castello di San Martino in Aquaro, è un castello di Verona attualmente adibito a ospitare il museo civico, è il più importante monumento militare della signoria Scaligera. Toponimo Inizialmente il castello prese il nome di San Martino in Aquaro, derivato dalla preesistente chiesa racchiusa nella Corte d'Armi, la cui esistenza risaliva all'VIII secolo. Il toponimo può essere ricondotto sia alla vicinanza dell'Adigetto (acquario o canale), sia alla vicinanza di un ponte (quaro), che avrebbe superato lo stesso canale, o l'Adige. Prese il nome di Castel Vecchio solo dopo la costruzione dei castelli San Felice e San Pietro. Funzioni del castello Il nuovo castello si potava tra la testata della cinta a destra d'Adige, presso la Catena Superiore, e la testata della cinta a sinistra d'Adige, presso la Porta San Giorgio. L'essenza funzionale e architettonica della sua posizione è quella di costituire un elemento della difesa urbana inscindibile dal fiume, e nello stesso tempo predisposto a proiettare la sua azione oltre il fiume stesso. Il ponte, a uso esclusivo del castello, serviva come via di fuga o di accesso per gli aiuti provenienti dalla Valle dell'Adige, evitando così che il fiume diventasse una barriera insuperabile. Ma all'interno del complesso sistema difensivo urbano poteva servire per organizzare sortite in modo da operare tatticamente sulle opposte rive fluviali. Il castello è stato pensato come fulcro dell'intero sistema difensivo, e la sua torre maestra come centro del controllo visuale della città, a sinistra e a destra d'Adige, e del paesaggio circostante. La vicenda costruttiva del castello è complessa e prolungata nel tempo: la complessità deriva, in generale, dall'importanza della sua posizione nell'organismo urbano, e in particolare dal suo stretto legame, morfologico e funzionale, con la cinta urbana eretta in epoca comunale lungo l'Adigetto. Non è qui trascurabile la presenza della porta generata dall'antico Arco dei Gavi, inglobato nella medesima cinta muraria comunale. Un altro elemento dell'ipotetica configurazione originaria del castello può essere stata la costruzione voluta da Alberto I della Scala, nel 1298, delle regaste, la muraglia che doveva servire ad arginare l'Adige nella grande ansa fra le mura comunali e il borgo murato di San Zeno. Le mura comunali, l'Adigetto, le mura di Alberto sulla riva fluviale, delimitavano un impianto a forma di trapezio irregolare, idoneo ad ampliare la difesa verso l'esterno, con un nuovo recinto murario, destinato a divenire il caposaldo occidentale della cinta comunale. Questo può essere il nucleo primigenio del castello alla fine del XIII secolo, oggi riconoscibile nel recinto a trapezio. L'intervento definitivo voluto da Cangrande II della Scala, riconducibile al 1354, configura un vero e proprio castello urbano. Egli diede incarico della costruzione del castello al fido Guglielmo Bevilacqua[1] Sistemato il fortilizio preesistente a meridione della cinta comunale, che assunse le forme della residenza fortificata, a settentrione della stessa cinta fu costruito il grande recinto rettangolare della Corte d'Armi. Nello stesso tempo fu edificato il ponte sull'Adige. Il complesso fortificatorio fu portato a compimento nel 1376 da Antonio e Bartolomeo della Scala, con la costruzione del Mastio. Negli anni della signoria viscontea la costruzione del nuovo caposaldo difensivo di Castel San Pietro diminuì la primaria funzione difensiva del castello di San Martino, che tuttavia assunse importanza in relazione al nuovo sistema di attrezzature logistiche della Cittadella, l'ampio quadrangolo fortificato esteso a sud ovest, tra la cinta comunale e la cinta scaligera, destinato anche all'accampamento delle milizie. Questo spazio completamente difeso da mura era in diretta comunicazione con Castel Vecchio attraverso la strada coperta esistente tra la cinta comunale e l'antemurale. Inoltre, sul coronamento della cinta comunale fu raddoppiata la merlatura, per ottenere un camminamento protetto, dallo stesso Castello alla piazza Bra. L'hanno costruito gli Scaligeri, infatti il suo vero nome è "castel scaligero" In epoca veneta Castel Vecchio era usato come residenza del castellano e del cappellano, caserma, arsenale d'artiglieria, armeria, polveriera, magazzino per le riserve alimentari. Parte del Mastio era utilizzato come carcere; un'altra residenza per il castellano era sistemata nella Reggia. Nel 1759 Castel Vecchio divenne sede del Veneto Militar Collegio, istituito per la formazione di ingegneri da inquadrare in un corpo tecnico militare. La nuova prestigiosa destinazione rese necessaria la sistemazione degli edifici esistenti nella corte meridionale, e la costruzione di un nuovo edificio ortogonale alla Reggia. Nella corte settentrionale permaneva l'acquartieramento dei soldati e il deposito dei materiali d'artiglieria, in fabbricati appositamente disposti nello spazio interno. All'inizio dell'Ottocento, durante l'occupazione napoleonica il castello fu trasformato per essere adattato ad arsenale e ridotto difensivo urbano. Demoliti i fabbricati della corte settentrionale, compresa l'antica chiesetta di San Martino, negli anni 1802-1805 la nuova caserma difensiva fu costruita lungo i lati ovest e nord della Corte d'Armi. Le torri furono cimate e coperte da volte casamattate; nei muri furono aperte le cannoniere. La merlatura delle cortine fu eliminata chiudendo gli spazi intermedi. Nell'anno 1805 l'Arco dei Gavi fu smontato dai francesi[2] per ragioni di viabilità; anche l'adiacente Torre dell'Orologio, già danneggiata e cimata nel 1797, venne demolita completamente per ampliare la sezione stradale. La trasformazione in caserma difensiva e in arsenale fortificato era ritenuta soddisfacente dal Comando militare absburgico, che mantenne tale impiego dal 1814 al 1866. Negli anni trenta dell'Ottocento nella vecchia sede del Veneto Militar Collegio venne sistemata la Scuola di Artiglieria dello Stato Maggiore, trasferita negli anni cinquanta. Anche dopo la costruzione dell'Arsenale della Campagnola, a Castel Vecchio venne mantenuta un'armeria, e la caserma di artiglieria. Alla fine degli anni cinquanta dell'Ottocento, sulla terrazza del Mastio fu installata la stazione di telegrafia ottica: gli esperimenti erano finalizzati alla disposizione di una rete di segnalazioni ottiche diurne e notturne fra le piazzeforti del Quadrilatero. Oltre a Verona, le fortezze dotate di stazioni di emissione e di ricezione erano Pastrengo, Rivoli, Peschiera, Mantova, Borgoforte. Sotto l'Amministrazione Italiana è confermata la destinazione a caserma. Dapprima sede del Comando di Fortezza, gli edifici della Corte della Reggia divennero sede del Circolo Ufficiali di Presidio e del 10° e poi 8º reggimento bersaglieri. Nel 1870 il ponte di Castel Vecchio fu aperto al pubblico e reso transitabile con l'apertura di un arco gotico nelle mura perimetrali, vicino al resto della Torre dell'Orologio. Negli anni 1923-1926, durante il restauro di Forlati e Avena, la Torre dell'Orologio venne ricostruita in posizione più arretrata, retrocessa verso il castello; nei medesimi anni venne ricomposto e restaurato l'Arco dei Gavi, al centro della piazzetta prospiciente la cortina nord-orientale di Castel Vecchio. Nel progetto di recupero dell'Arsenale della Campagnola, attualmente in corso di studio e di definizione, si impone il tema dell'unità architettonica dell'impareggiabile insieme monumentale e paesaggistico formato dal Castel Vecchio, dal ponte fortificato sull'Adige, e dall'Arsenale absburgico Franz Joseph I.
Useful information
A pagamento 6.00 EUR 8 - 14 anni: 1.00 EUR 0 - 7 anni: gratuito iatverona@comune.verona.it Sede del museo civico
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