Castle of Rivoli
Città Metropolitana di Torino Piemonte Italy
castle, chateau
Castello di Rivoli
Città Metropolitana di Torino Piemonte Italy
castle, chateau
The Castle of Rivoli is a former Residence of the Royal House of Savoy in Rivoli (Metropolitan City of Turin, Italy)
Il Castello di Rivoli è un edificio di interesse storico situato a Rivoli, circa 15 km a ovest di Torino, in Piemonte
Previous names
Castle of Rivoli, Castello di Rivoli
Description
The Castle of Rivoli is a former Residence of the Royal House of Savoy in Rivoli (Metropolitan City of Turin, Italy). It is currently home to the Castello di Rivoli – Museo d'Arte Contemporanea, the museum of contemporary art of Turin.
History
The castle was probably built in the 9th–10th centuries. Its existence is mentioned for the first time in 1159, in a diploma by Emperor Frederick Barbarossa that ceded the Rivolese territories to the bishops of Turin.
The House of Savoy acquired Rivoli in the 11th century. Soon afterward, a feud began with the bishops, which in 1184 resulted in damage to the castle. In 1330 Amadeus VI of Savoy allowed the Consiglio dei Principi, senior administrative council of the countryside to occupy it. The castle was the first place of public veneration of the Shroud of Turin.
The castle then experienced a period of decline. In 1559, the Treaty of Cateau-Cambrésis forbade the Duke Emmanuel Philibert from residing in Turin until he had a male child. He therefore resided in the Castle of Rivoli, having it restored by architect Ascanio Vitozzi. In 1562 heir Charles Emmanuel I was born, and he returned to Turin. Works on Vitozzi's designs were brought on until 1644 under Carlo and Amedeo di Castellamonte, with the construction of the so-called Manica Lunga, intended to house the Savoy Gallery, the sole 17th-century part of the edifice still visible today. Numerous works of art were however stolen by French troops in the following years. New works began after 1706.
19th century onwards
Victor Amadeus II commissioned a new façade from Filippo Juvarra, which also went unfinished. After his abdication and failed attempt to regain power from his son Charles Emmanuel III, Victor Amadeus lived here as a prisoner with his morganatic spouse the Marchesa di Spigno. After his death, the castle remained mostly abandoned, until in 1863, when the comune of Rivoli turned it into barracks. Twenty years later a section was used as library.
The edifice was heavily damaged during World War II, and remained in a substantial state of abandon until 1979, when new works of restoration were begun. In 1984 the castle was reopened as the home of the Museo d'Arte Contemporanea, the first contemporary art museum in Italy. In 2000, the castle also became home to a Michelin-starred restaurant when chef Davide Scabin moved his restaurant Combal there renaming it Combal.Zero.
Renovation projects
The first post-WW2 renovation works were carried out under the Turin architect Andrea Bruno. Unfortunately, the initiative was not completed, available funding being enough only repair of structural damage. In 1967, Bruno proceeded to break down the decaying parts of the atrium, built at the beginning of 900.
Popular culture
The palace is the setting for the play King Victor and King Charles by Robert Browning.
Il Castello di Rivoli è un edificio di interesse storico situato a Rivoli, circa 15 km a ovest di Torino, in Piemonte. In passato fu una residenza sabauda, mentre oggi è una delle sedi museali di Arte Contemporanea.
Storia e descrizione
Una primitiva costruzione risale, con ogni probabilità, al IX secolo, posta a guardia sopra il piccolo rilievo collinare dietro il centro storico di Rivoli; un primo documento scritto è del 1159, in un diploma con il quale l'imperatore Federico I Barbarossa cedeva i territori rivolesi ai vescovi di Torino. Tuttavia, sul finire del XII secolo, i Savoia ne presero possesso, in quanto posizione strategica tra Torino e la Val di Susa.
Fu poi Amedeo IV di Savoia, intorno al 1245, a far costruire una vera struttura fortificata. Nel XV secolo, vi transitò qui la Sacra Sindone, per la prima volta in Piemonte. Già in possesso dei Savoia dal 1457, la Sacra reliquia fu spesso spostata a protezione da guerre e trafugatori. La duchessa Jolanda ne ordinò una breve ostensione rivolese, prima dell'ostensione presso Pinerolo, durante la Pasqua del 1478, e il rientro del Lenzuolo a Chambéry.
La costruzione del castello
Con il trattato di Cateau-Cambrésis del 1559, venne stabilito che il duca Emanuele Filiberto I di Savoia non potesse abitare in Torino finché non avesse avuto un erede maschio. È proprio per questo motivo, che la primitiva fortificazione venne modificata e ingrandita a residenza provvisoria del duca. Il progetto di ampliamento fu dato ad Ascanio Vitozzi, tuttavia, nel 1562, il duca Testa di Ferro ebbe l'erede tanto atteso (Carlo Emanuele I), ed entrò in Torino.
Il progetto vitozziano fu ripreso e parzialmente modificato, qualche decennio dopo, da Carlo ed Amedeo di Castellamonte, ed i lavori si dissero conclusi nel 1644. Tutto il complesso fu concepito a pianta rettangolare, quindi sviluppato in altezza, partendo da un piano rialzato rispetto alla base, a sua volta sovrastato da altri due piani. Nelle stesso periodo venne realizzata la cosiddetta Manica Lunga. Si tratta di un edificio più basso e distaccato dal castello, connesso soltanto da un passaggio pedonale, molto stretto e lungo ben 120 metri in direzione sud-ovest-ovest. La Manica serviva come luogo di rappresentanza, pinacoteca sabauda, scuderie e alloggi per la servitù.
All'inizio del XVIII secolo, sia il castello sia la Manica, vennero incendiati e saccheggiati dai francesi, a causa della guerra di successione spagnola. Dopo l'assedio del 1706, Vittorio Amedeo II di Savoia riprese il possesso dei territori e ordinò la ristrutturazione dei danni subiti, affidando dapprima i lavori ad Michelangelo Garove, che ingrandì la "Manica Lunga", poi, dopo la morte di questi, ad Antonio Bertola. Quest'ultimo seguì i cantieri ancora per tre anni, finché non intervenne Filippo Juvarra nel 1716; il celebre architetto infatti, aveva in mente un grandioso progetto, ma i lavori non furono completati. Furono finiti soltanto gli ampliamenti delle due ali simmetriche orientali, ma fu lasciata una facciata incompiuta. Nel 1730, Vittorio Amedeo II visse qui la sua pazzia: pur avendo abdicato in favore del figlio, non ne volle sapere di lasciar perdere gli affari, e cercò di spodestare Carlo Emanuele III, il quale, di concerto con il suo ministro il marchese Ormea, decise di rinchiudere il padre nella residenza rivolese. Per l'occasione, l'edificio venne nuovamente modificato: furono aggiunte grate alle finestre e fu chiuso l'accesso alla Manica Lunga. Nel 1794 poi, furono eseguiti alcuni rimaneggiamenti da parte di Carlo Randoni, per un uso almeno parziale della residenza.
Nel 1863 poi, il castello fu affittato all'amministrazione comunale rivolese, che ne fece una caserma militare, per la cifra di 2.000 lire al mese. Nel 1883 quindi, venne direttamente acquistato dal Comune di Rivoli, per la cifra di 100.000 lire. Venne qui trasferita la biblioteca civica, e vennero conservati alcuni mobili ai Savoia, mentre il resto dell'edificio rimase caserma.
La seconda guerra mondiale distrusse buona parte degli edifici: i primi interventi architettonici post-bellici furono fatti con la semplice intenzione di non far crollare definitivamente la struttura.
Nel 1946 Il Castello fu adibito a Casinò Municipale. Assiduo frequentatore della roulette era Vittorio De Sica. Il Casinò chiuse dopo pochi mesi.
La struttura fu quindi lasciata in stato di abbandono almeno fino al 1979. In quell'anno venne riaperto il cantiere, affidato all'architetto Andrea Bruno, con l'intento di dare nuova vita al castello e alla città. Tutto il complesso fu ristrutturato nel periodo 1980-1984, anche se buona parte degli arredi e degli affreschi dell'antico splendore sabaudo non fu possibile recuperarli. Nel 1984 venne inaugurato il Museo d'Arte contemporanea del castello di Rivoli, con la prima mostra, Ouverture. Nel 1994 infine, fu ristrutturato e pedonalizzato il piazzale belvedere esterno, con vista su Torino.
Useful information
GRATUITO
8.5 EUR
0 - 14 anni: gratuito
11 - 14 anni: 6.50 EUR
Libero accesso al parco
info@castellodirivoli.org
Museo d’Arte Contemporanea
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