Castello di Marchione
Città Metropolitana di Bari Puglia Italy
castle, chateau
Castello di Marchione
Città Metropolitana di Bari Puglia Italy
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Marchione Castle
The Castle of Marchione, in Conversano, is a hunting lodge belonging to Acquaviva d’Aragona family and has kept since centuries the history
Il castello di Marchione, o villa Marchione, si trova a circa sei chilometri da Conversano: era, soprattutto nel secolo XVIII, una palazzina di caccia e residenza estiva dei conti di Conversano, gli Acquaviva d'Aragona
Previous names
Castello di Marchione, Castello di Marchione
Description
Marchione Castle
The Castle of Marchione, in Conversano, is a hunting lodge belonging to Acquaviva d’Aragona family and has kept since centuries the history.
We don’t know the origin of the name of the castle and of the contrada which surrounds it. The Castle of Marchione was the hunting lodge of the Acquaviva d’Aragona family, counts of Conversano, located along the provincial road towards Putignano, almost 6 kilometres away from the centre of Conversano.
The noble family usually lived inside the Castle of Conversano and used that of Marchione as hunting lodge, since it was surrounded by an oak forest and Mediterranean scrub, which covers almost 1,260 hectares.
Today there is only an oak, symbol of this wonderful forest, which is almost five hundred years old. According to the legend, there is an underground corridor which used to connect Marchione to the Castle of Conversano.
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Il castello di Marchione, o villa Marchione, si trova a circa sei chilometri da Conversano: era, soprattutto nel secolo XVIII, una palazzina di caccia e residenza estiva dei conti di Conversano, gli Acquaviva d'Aragona.
L'edificio, recintato e circondato da un verdeggiante giardino, è soprattutto una villa fortificata, nonostante la frequente denominazione di castello; ha un impianto rettangolare con quattro torri mozze angolari balaustrate ed è formato da un pianterreno, uno sopraelevato e uno superiore. Le loggette delle finestre, alle estremità del prospetto principale, comunicano con eleganti terrazzini circolari ricavati dalla copertura delle torrette. Lo scalone d'accesso a doppia rampa che conduce ad una armoniosa loggia con trifora, le menzionate balaustre e le due facciate simmetriche e tripartite caratterizzano la costruzione per la leggiadria e la signorilità della sua architettura.
Il piano terra, medievale, si distingue per un ampio salone ornato da quadri, blasoni gentilizi e simboli venatori. Gli ambienti sovrastanti, tardo barocchi, sono arredati con mobili d'epoca, ceramiche artistiche, i ritratti ad olio del conte di Conversano Giangirolamo II (1600-1665, detto il Guercio delle Puglie) e della moglie Isabella Filomarino, con un prezioso soffitto ligneo in cui campeggia lo stemma e l'albero genealogico degli Acquaviva d'Aragona. Interessante la cappella con un dipinto barocco raffigurante la Vergine con il Bambino.
Non si conosce il significato del nome attribuito al piccolo castello che individua anche la borgata. I feudatari di Conversano risiedevano stabilmente nel poderoso castello della cittadina, ma dimoravano stagionalmente nel palazzetto di Alberobello e a Marchione, per le battute di caccia, attorniato da una boscaglia di alberi di querce e macchia mediterranea, con una superficie di 1260 ettari. Gli abitanti del luogo parlavano di un presunto sotterraneo che congiungeva la villa al castello comitale, a volte utilizzato dal famigerato Guercio, ma pure dai suoi eredi.
Nel 1730 il conte Giulio Antonio III (1691-1746), attratto dalla bellezza della zona, volle trasformare il casino di caccia in una residenza gentilizia e affidò l'incarico all'architetto Vincenzo Ruffo, allievo di Luigi Vanvitelli, autore della Reggia di Caserta.
Dopo la devoluzione della contea al regno di Napoli, nel 1806, la villa andò incontro ad una triste situazione di decadimento culturale ed ambientale: il bosco fu scassato per rendere il terreno coltivabile ed il complesso dato in affitto a famiglie di contadini, assai laboriose ma un po' incuranti del suo patrimonio artistico e storico.
Intorno al 1920, la principessa Giulia Acquaviva d'Aragona (1887-1972) riprese il possesso di Marchione e avviò un'intensa operazione di intelligente restauro, proseguita dal figlio, autentico gentiluomo ed appassionato d'arte, Fabio Tomacelli Filomarino (1920-2003), ultimo discendente della casa Acquaviva d'Aragona, morto senza eredi.
Nel 1976 il castello di Marchione è stato dichiarato monumento nazionale.
Useful information
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- I giardini verdi
- La capella
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info@castellomarchione.com
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