Castello a Mare
Città metropolitana di Palermo Sicilia Italy
castle, chateau
Castello a Mare (Palermo)
Città metropolitana di Palermo Sicilia Italy
castle, chateau
Castello a Mare (Italian pronunciation: [kaˈstɛllo a mˈmaːre]) or Castellammare (pronounced [kaˌstɛllamˈmaːre]) is an ancient fortress that guarded the entrance to the port at Palermo in La Cala
Il castello a Mare si trova nel Parco archeologico del Castellammare, nei pressi della Cala, nel quartiere la Loggia, a nord del porto di Palermo
Previous names
Castello a Mare, Castello a Mare (Palermo)
Description
Castello a Mare (Italian pronunciation: [kaˈstɛllo a mˈmaːre]) or Castellammare (pronounced [kaˌstɛllamˈmaːre]) is an ancient fortress that guarded the entrance to the port at Palermo in La Cala. Extensive remains are visible, some of which are open to the public. There is a Norman keep, a fortified gate or entrance, and remains of a sophisticated Renaissance star-shaped defence.
Il castello a Mare si trova nel Parco archeologico del Castellammare, nei pressi della Cala, nel quartiere la Loggia, a nord del porto di Palermo. È stato il più importante baluardo difensivo del porto di Palermo fino al XX secolo. Epoca arabo-normanna Una prima fortificazione è edificata in epoca araba intorno al IX secolo, edificata rivolta verso il mare per il controllo e la difesa del porto, a ridosso della La Cala, nell'area adiacente alla Kalsa. Nel recinto è documentata una moschea, strutture restaurate in epoca normanna da Roberto il Guiscardo e dal Gran Conte Ruggero a riconquista avvenuta. Con le ristrutturazioni operate dagli Altavilla la moschea fu derivata nella chiesa di San Giovanni Battista a Castellammare. Epoca aragonese Nel 1333 la flotta di Roberto d'Angiò, nell'ambito delle Guerre del Vespro tentò d'assaltarlo. Fino al 1337 fu la residenza preferita del sovrano Federico III di Sicilia che riformò personalmente l'ordinamento delle prigioni in esso ospitate. Le carceri molto vulnerabili dal punto di vista della sicurezza, per via dei frequenti assalti, quando non subivano veri e propri sabotaggi o bombardamenti dall'esterno, motivarono i primi interventi di restauro a carico dei cittadini. Fino agli eventi contraddistinti dal Giuramento di Castronovo, regnante Martino il Giovane, il maniero ospitò i tribunali della giustizia ordinaria, secondo il privilegio concesso da Federico III di Sicilia. Gli uffici dei tribunali approdano nel Palazzo Chiaramonte-Steri fino al 1598, per essere trasferiti nel restaurato Palazzo Reale. Sotto la reggenza di Bianca di Navarra nel 1417, per garantire la sicurezza della struttura è costruito un fossato, la porta e gli accessi sono dotati di barbacane, sono poste grate e sbarre alle finestre, è completato il tetto, sono aggiunti quegli accorgimenti atti a migliorare le funzioni e la qualità di vita delle persone e delle istituzioni in esso ospitate. Nel 1445 furono aggiunte altre opere difensive volute da Alfonso V d'Aragona, è documentato il luogo di culto retto da un cappellano, i magazzini d'approvvigionamento di cereali e legname, i locali per la macinatura del grano. Tra i vari documenti del XIV e del XV secolo, è pervenuto un inventario delle armi e dei beni, redatto nel 1478, in occasione della morte del castellano Giovanni Antonio Fuxa. Nel 1496 sono documentati altri lavori d'ampliamento voluti da Ferdinando II d'Aragona e commemorati con una targa marmorea posta all'ingresso, fortificazioni motivate dai sempre più frequenti assalti di flotte corsare genovesi e saracene. Epoca spagnola Fu residenza temporanea dei viceré di Sicilia. Durante la rivolta popolare capeggiata da Gianluca Squarcialupo nel 1517, anche lo stesso viceré di Sicilia Ettore Pignatelli, conte e duca di Monteleone, vi si trasferì per maggiore sicurezza, per poi preferire per breve periodo il Palazzo Chiaramonte-Steri e infine Palazzo Regio. Le cronache riportano la dimora del viceré di Sicilia Ferrante I Gonzaga, infatti i figli Francesco Gonzaga e Gian Vincenzo Gonzaga, nati nel Castello a Mare, furono battezzati nella chiesa di San Giacomo la Marina, parrocchia competente per territorio, rispettivamente nel 1538 e nel 1540. Fortificazioni con ponti levatoi, fossati, bastioni, baluardi, sono incentivati da Carlo V d'Asburgo a difesa dei primitivi maschio e torrione. Il castello divenne sede siciliana del Tribunale dell'Inquisizione tra il 1553 e il 1601, istituzione introdotta in Sicilia fin dal 1487 da Ferdinando II d'Aragona, e presto trasferita allo Steri. Il 29 agosto 1593, per lo scoppio di due polveriere, perirono numerose persone fra cui l'insigne poeta Antonio Veneziano, ivi rinchiuso per scontare una condanna per diffamazione. Nel 1658 per la nascita del figlio di Filippo IV di Spagna, l'erede al trono Prospero Filippo, gran parte dei proventi regalati per le fasce dell'infante, furono destinati per migliorie alle strutture, evento commemorato da stele marmoree. Il principino, anch'egli morì in tenera età come tutti i fratelli maschi che lo precedettero, eccetto Carlo II di Spagna nato alcuni giorni dopo la sua dipartita, cresciuto a sua volta debole e malaticcio.
Useful information
GRATUITO GRATUITO GRATUITO GRATUITO - Il grande cortile del castello - Il bellissimo roseto - Il mosaico centrale - Il sagrato della parrocchiale info@comune.ameglia.sp.it Situato in un bellissimo borgo antico
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