Castello di Pietratagliata
castle, chateau
415m
Free municipal consortium of Enna, Sicily

Il castello dei Gresti o di Pietratagliata si trova in territorio di Aidone, appunto in contrada Gresti, quasi al centro del triangolo che unisce Aidone, Valguarnera e Raddusa

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Castello di Pietratagliata, Castello di Pietratagliata
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Description

Il castello dei Gresti o di Pietratagliata si trova in territorio di Aidone, appunto in contrada Gresti, quasi al centro del triangolo che unisce Aidone, Valguarnera e Raddusa. La sua condizione attuale è quella di rudere se pur ben leggibile nelle forme, che sono costituite principalmente di una poderosa torre piena e di una serie di stanze ingrottate. La sua origine non è ben definita, le prime notizie storiche documentabili risalgono al XIV secolo. I ruderi del castello sono tuttora di proprietà privata e da molti decenni lasciati all'incuria e all'abbandono.

Il castello sorge su un'elevata cresta rocciosa di natura arenitica, che per due km, in direzione NE-SO, affiora nella vallata del Gornalunga. Nella parte centrale, lo sperone più alto, posto a cavallo del torrente Canne o Gresti a cui fa da diga naturale, è stato utilizzato dall'uomo per la sua posizione strategica come postazione di controllo e difesa. Infatti il castello costituisce un avamposto o una fortezza di avvistamento per il controllo di un vasto territorio, connotato dalle importanti vie di comunicazioni che dalla costa orientale (Catania, Siracusa, Lentini, Naxos...) si addentravano verso il centro della Sicilia dominato da insediamenti quali Morgantina, Enna, Agira. Il castello con qualche difficoltà è raggiungibile da Aidone percorrendo la SS 288, in direzione Catania, per circa 15 km, dopodiché ci si inoltra nella Strada Provinciale per Valguarnera che si percorre per 10 km circa.

Il nome e la storia

Il castello è conosciuto con entrambi i nomi. La denominazione "Pietratagliata", che si riferisce certamente alla presenza degli ambienti tagliati nella roccia, è già testimoniata nei documenti in epoca medievale, quando viene citato il feudo di Fessinia o di Pietratagliata. La tradizione popolare lo conosce con il nome "castello dei Gresti" (in dialetto: u castedd' î Grest), probabilmente per la sua vicinanza con il Cozzo dei Gresti, un modesto rilievo sul quale in età greco-romana era sorto un insediamento, testimoniato dai numerossissimi cocci ceramici emergenti, che diedero appunto il nome al sito (cocci, in dialetto "gresti"). Per la posizione strategica è indubbio che il sito sia stato abitato fin dai tempi più remoti; la struttura esistente è certamente[senza fonte] di epoca arabo-normanna, ma nei documenti appare per la prima volta nel 1374, quando il feudo ed il fortilizio di Pietratagliata viene assegnato da Federico III di Sicilia, con un privilegio, a Perronus de Iuenio (Gioeni). Fino al 1512 Giovanni Luca Barberi, nei suoi Capibrevi ne conferma l'appartenenza alla famiglia Gioeni, già concessionaria della terra di Aidone e dei feudi circostanti. In seguito passò a vari proprietari tra cui il barone Caprini che nel 1668 fece incidere sull'architrave di una finestra ogivale, su una lastra di marmo, un'epigrafe in latino. Non c'è traccia oggi dell'epigrafe, ne conosciamo il testo per opera del Magno, che nel suo libro, citato, racconta di averla letta dopo essersi munito di binocolo. Questo il testo dell'epigrafe (secondo la traduzione dello stesso Magno), una dedica del Caprini ad un suo giovane successore, forse il figlio, a cui lascia questi terreni fertili e ricchi, ma arsi dal sole e privi delle delizie del giardino delle Esperidi:

«A Dio Ottimo Massimo o giovinetto, al quale queste cose appartengono per diritto (di discendenza) di Giacomo Caprini, il quale ne è il barone e qui risplende col suo antico stemma, ti avanza. Tu godrai non dell'orto delle Esperidi, ma dei feudi, del pingue armento di lui e del gregge pascolante. Felice te, o giovinetto, che ti pasci di aura celeste nella casa del grande eroe piena di abbondanza. Anno del Signore 1668»

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Ottima gita a piedi

I ruderi del castello