Castle of Castellano
Provincia autonoma di Trento Trentino-Alto Adige Italy
castle, chateau
Castello di Castellano
Provincia autonoma di Trento Trentino-Alto Adige Italy
castle, chateau
The Castle of Castellano (Italian: Castello di Castellano, German: Schloss Kastellein) is a manor house built around 1000, located in the village of Castellano, in the municipality of Villa Lagarina, in Trentino
Il castello di Castellano è la rocca situata nella omonima frazione Castellano del comune di Villa Lagarina in provincia di Trento
Previous names
Castle of Castellano, Castello di Castellano
Description
The Castle of Castellano (Italian: Castello di Castellano, German: Schloss Kastellein) is a manor house built around 1000, located in the village of Castellano, in the municipality of Villa Lagarina, in Trentino.
It is one of the most famous castles of Vallagarina, offering a panorama of the entire valley. Owned by numerous noble families, of which the most important was the Lodron, it was later transformed into an Austrian-Hungarian fortress in World War I.
It once housed frescoes, now preserved in the Civic Museum of Rovereto.
Il castello di Castellano è la rocca situata nella omonima frazione Castellano del comune di Villa Lagarina in provincia di Trento. È posto a 789 m s.l.m. e dotato di una suggestiva vista sulla val Lagarina e su Rovereto.
Origine
Il castello di Castellano è documentato dalla fine del XII secolo e sede di gastaldia vescovile, sotto il governo di Gerardo, signore di Castellano. L'origine del castello è molto remota. La torre è datata dell'XI secolo.
Le Signorie che dominarono il castello:
- I Da Beseno dal 1162 al 1234.
- I Castelnuovo dal 1234 al 1266.
- I Castelbarco dal 1266, con Guglielmo da Castelbarco, al 1456.
- I Lodron, che lo presero con la forza nel 1456 e lo vendettero nel 1924.
Dalla conquista dei Lodron all'abbandono
Nel febbraio del 1456 i due fratelli Giorgio e Pietro, sobillati da Giorgio Hack, vescovo di Trento, con un colpo di mano si impadroniscono dei 4 castelli di Giovanni Castelbarco: il Castelnuovo di Noarna, di Castellano, di Castel Corno ed il castello di Nomi. Come da accordi con il vescovo di Trento, i due fratelli Lodron, già proprietari di alcuni castelli aviti nelle Giudicarie, si tengono i due feudi di Castelnuovo e di Castellano di cui sono investiti nell'aprile 1456 nel castello del Buonconsiglio e consegnano al vescovo i due feudi di Castelcorno e di Nomi. Successivamente i due feudi lagarini assieme a Castel Romano nelle Giudicarie sono di proprietà del solo Pietro Lodron e poi dei suoi discendenti.
I discendenti di Pietro portarono avanti la linea Lodron di Castel Romano nelle Giudicarie, loro terra d'origine, e fecero nascere la linea lagarina dei Lodron successivamente divisa in Lodron di Castelnuovo e Lodron di Castellano. Nel 1615 morì don Antonio Lodron ultimo dei Lodron detti di Castellano, nel possesso del feudo di Castellano subentrò Nicolò Lodron di Castelnuovo (Noarna), questi e ancor più il suo famoso figlio Paride fecero molti lavori al castello di Castellano a loro è attribuito parte del ciclo di affreschi della "Sala Granda" ed altre pitture, il portale seicentesco verso la piazza del Barc ed il tetto in rame su palazzo e mastio (unico castello in zona) sostituiti poi nel corso dell'800.
Il prof. C. Adami che più volte visitò l'antico maniero scrisse nel 1928: "Perdoniamo Nicolò Lodron (1549+1621) e ancor di più il suo illustre figliolo Paride (1586 +1653) arcivescovo di Salisburgo di aver deturpato il castello di Castellano coprendo con nuovi affreschi altri molto vecchi e di più pregevole fattura perché ci hanno lasciato la bellissima chiesa di villa Lagarina uno dei più bei esempi di Barocco in Trentino".
Tra i visitatori di fine '800 e primi '900 che poterono vedere il castello prima della sua distruzione, vi fu chi attribuì il palazzo al medioevo e precedente al possesso Lodron, cioè al 1456. A questi ultimi attribuirono il caseggiato a tre piani (ora totalmente scomparso) addossato al lato meridionale del palazzo. Sempre i visitatori di cent'anni fa consideravano il vero ingresso al castello un locale al primo piano a cui si accedeva dal broglio del castello dopo aver superate 3 ordini di porte oltre a quella detta "dei Paneti". Con l'attuale accesso dalla piazza del Barc superato il portone si accedeva ad un cortile e da questo si poteva entrare nel palazzo al secondo piano e per mezzo di una scala parte in pietra, parte in legno, al terzo piano. Entrambi i passaggi, tuttora esistenti, sono ricavati nello spessore della muraglia del palazzo e sono di modeste dimensioni, non adatti ad essere un vero ingresso. Il castello fu utilizzato per un periodo dalle truppe dell'Imperiale e regio Esercito austro-ungarico; infatti presso il castello esisteva una funivia militare per il trasporto di armi e munizioni dal fondo valle.
Parzialmente lesionato durante la grande guerra dagli spostamenti d'aria provocato dai cannoni utilizzati nel fondo valle, specie dai grossi obici da 420 mm ed anche colpito da una granata sparata dal Monte Zugna, fu successivamente spogliato di quanto rimaneva all'interno, furono asportati perfino i caminetti e poi, nel 1924, messo all'asta assieme alle altre adiacenti proprietà Lodron: la casa delle Decime ed il Camp Grant (su parte di esso ora si trova l'anfiteatro). Il castello con il vasto broglio dentro le mura e bosco sottostante lo acquistò la famiglia Miorandi una famiglia contadina del luogo per 12.300 lire. La casa delle Decime fu venduta per 24.000 lire ed el Camp Grant per 40.000 lire.
Useful information
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Proprietà privata
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