Castle of Dolceaqua
Provincia di Imperia Liguria Italy
castle, chateau
Castello di Dolceacqua
Provincia di Imperia Liguria Italy
castle, chateau
In each document, leaflet or postcard that speaks of or shows Dolceacqua, its castle is always called “Doria castle” as a reminder of the last and most famous lineage that owned it
Il castello Doria è un'antica fortificazione del comune ligure di Dolceacqua, nella valle del Nervia, in provincia di Imperia
Previous names
Castle of Dolceaqua, Castello di Dolceacqua
Description
In each document, leaflet or postcard that speaks of or shows Dolceacqua, its castle is always called “Doria castle” as a reminder of the last and most famous lineage that owned it. It is doubtless that the castle, as we can admire it now in its impressiveness, is the result of the expansion and improvements carried out by the Dorias, but its structure was certainly not always that of an elegant and refined dwelling with plastered and finely decorated towers. The castrum, built in the 12th century, was constructed by the Counts of Ventimiglia, a lineage between the 10th and 11th centuries which, to create its fief, took advantage of a piece of land on the western edge of Liguria that had been freed from piracy. The castle had two purposes: on the one hand it was a defence fortification in the case of possible attacks and on the other its strategic position made it possible to monitor the movements in the surrounding valleys. As was normal, the Counts demanded taxes in the territory of Dolceacqua, administered judgement and above all could find refuge there when the continuous fighting with Ventimiglia made it necessary. This is witnessed by a document dating back to 1186, which tells the story of an attack on the village of Dussana by the people from Ventimiglia to the damage of Oberto, count of Ventimiglia. This fortified structure, made simply of a circular tower and a smaller building in which the guard officer stayed, retained its original outline until the 15th century. This means that even though purchased by Oberto Doria in 1270, the family did not feel it opportune to immediately modify the original structure. As already mentioned, not even a century after these events the head of the Doria family bought the Dolceacqua fief, but the strangeness of this purchase lies in the fact that it did not come directly from the Ventimiglia Counts. A document dated 07th September 1259 informs of the inability of Dolceacqua to pledge fidelity to Genoa without the authorisation of Lanfranco Balborino and Zaccaria del Castro, the new lords of the village. These gentlemen probably did not buy the whole castle but only a part, as is witnessed by the subsequent documents, from which we discovered that in 1261 the Count of Ventimiglia still obtained taxes from Dolceacqua and the following year they still confirmed a pact and specific agreements made earlier with the count. We can therefore confirm that the passage to being Doria property was gradual, caused by the resizing of the countship of Ventimiglia from a political and territorial viewpoint.
Il castello Doria è un'antica fortificazione del comune ligure di Dolceacqua, nella valle del Nervia, in provincia di Imperia. Il maniero è inserito nel borgo storico del paese, sovrastante l'abitato e posto in posizione dominante. Storia La prima citazione del castello e del borgo di Dolceacqua, chiamata all'epoca Dulzana, risale al 1177 in un antico documento nella quale si attesta la proprietà dei conti di Ventimiglia. Sarà nel 1270, quasi cent'anni dopo, che il feudo e il suo maniero verranno acquistati da Oberto Doria - quest'ultimo fondatore della celebre dinastia che dominerà Genova e la sua repubblica - il quale amplierà i suoi territori nella val Nervia fino ai borghi di Apricale, Perinaldo e Isolabona. Il castello sarà nel XIV secolo al centro di aspre lotte tra le fazioni dei Guelfi e Ghibellini e la famiglia Doria, esponente ghibellina, dovrà pertanto subire due gravosi assedi nel 1319 e nel 1329; gli assedi furono ordinati dal re Roberto d'Angiò, conte di Provenza e di parte guelfa, che riuscì nel suo intento di conquista costringendo i Doria a sottomettersi al suo volere. I signori della famiglia diverranno pertanto vassalli di quest'ultimo e in seguito della Repubblica di Genova. Nel 1526 un esponente della famiglia - Bartolomeo Doria - cedette al duca Carlo III del Ducato di Savoia i propri diritti feudali su Dolceacqua diventandone di fatto vassallo del duca savoiardo. I Savoia, grazie anche alla consolidata alleanza tra la famiglia ligure e il casato reale, assicureranno la propria protezione anche a seguito di nuovi accordi tra Stefano Doria ed Emanuele Filiberto I di Savoia. Agli inizi del XVII secolo i rapporti tra le due famiglie iniziarono ad incrinarsi, specie dopo il 1625 quando i Doria si schierarono con la repubblica genovese nella guerra contro il ducato sabaudo. Durante la guerra di successione del 1744 il castello fu nuovamente teatro di scontri e furiose battaglie a causa della sua posizione strategica ritenuta importante per il possibile ostacolo che avrebbe potuto creare all'esercito francese e spagnolo. I due eserciti, alleati, riuscirono dopo violente lotte a conquistare la fortezza il 27 luglio del 1745. Nel 1942 il castello divenne proprietà del Comune di Dolceacqua. Struttura Originariamente la struttura fu composta nel XII secolo da una torre circolare - tuttora esistente al centro del complesso - e da un edificio minore dove risiedeva l'ufficio di guardia. Il castello fu ampliato nel XVI secolo dall'allora signore locale Stefano Doria, al quale aggiunse alla precedente struttura un bastione speronato nel settore orientale e le due torri quadrate identiche. Oggi la struttura appare come divisa in due blocchi, la parte anteriore era destinata infatti al controllo e alla sicurezza del borgo nonché locali di servizio, prigioni e magazzini; la parte retrostante, collegata con il corpo anteriore tramite un ampio cortile, era invece il luogo ove erano ubicati gli ambienti di rappresentanza e di accoglienza degli ospiti e dove risiedevano i signori locali. Il castello poggia sul Flysch di Ventimiglia la cui parete esposta mostra potenti strati arenacei intercalati a torbiditi: in tali strutture è particolarmente evidente la Sequenza di Bouma.
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