Aragonese Castle
Città Metropolitana di Napoli Campania Italy
castle, chateau
Castello Aragonese (Ischia)
Città Metropolitana di Napoli Campania Italy
castle, chateau
Aragonese Castle (Italian: Castello Aragonese) is a medieval castle next to Ischia (one of the Phlegraean Islands), at the northern end of the Gulf of Naples, Italy
Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un'isola tidale di roccia trachitica posto sul versante orientale dell'isola d'Ischia, collegato per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m all'antico Borgo di Celsa, conosciuto come Ischia Ponte
Previous names
Aragonese Castle, Castello Aragonese (Ischia)
Description
Aragonese Castle (Italian: Castello Aragonese) is a medieval castle next to Ischia (one of the Phlegraean Islands), at the northern end of the Gulf of Naples, Italy.[1] The castle stands on a volcanic rocky islet that connects to the larger island of Ischia by a causeway (Ponte Aragonese). The castle was built by Hiero I of Syracuse in 474 BC. At the same time, two towers were built to control enemy fleets' movements. The rock was then occupied by Parthenopeans (the ancient inhabitants of Naples). In 326 BC the fortress was captured by Romans, and then again by the Parthenopeans. In 1441 Alfonso V of Aragon connected the rock to the island with a stone bridge instead of the prior wood bridge, and fortified the walls in order to defend the inhabitants against the raids of pirates. Around 1700, about 2000 families lived on the islet, including a Poor Clares convent, an abbey of Basilian monks (of the Greek Orthodox Church), the bishop and the seminar, the prince with a military garrison. There were also thirteen churches. In 1809, the British troops laid siege to the island, then under French command, and shelled it to almost complete destruction. In 1912, the castle was sold to a private owner. Today the castle is the most visited monument of the island.[citation needed] It is accessed through a tunnel with large openings which let the light enter. Along the tunnel there is a small chapel consecrated to John Joseph of the Cross (Italian: San Giovan Giuseppe della Croce), the patron saint of the island. Outside the castle are the Church of the Immacolata and the Cathedral of Assunta. The first was built in 1737 on the location of a smaller chapel dedicated to Saint Francis, and closed after the suppression of Convents in 1806 as well as the nunnery of the Clarisses
Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un'isola tidale di roccia trachitica posto sul versante orientale dell'isola d'Ischia, collegato per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m all'antico Borgo di Celsa, conosciuto come Ischia Ponte. L'isolotto su cui è stato edificato il castello deriva da un'eruzione sinattica avvenuta oltre 300.000 anni fa. Raggiunge un'altezza di 113 metri sul livello del mare e ricopre una superficie di circa 56 000 m². Geologicamente è una bolla di magma che si è andata consolidando nel corso di fenomeni eruttivi e viene definita "cupola di ristagno". Al castello si accede attraverso un traforo, scavato nella roccia e voluto verso la metà del Quattrocento da Alfonso V d'Aragona. Prima di allora l'accesso era possibile solo via mare attraverso una scala situata sul lato nord dell'isolotto. Il traforo è lungo 400 metri e il percorso è illuminato da alti lucernari che al tempo fungevano anche da "piombatoi" attraverso i quali si lasciava cadere olio bollente, pietre e altri materiali sugli eventuali nemici. Il tratto successivo è una mulattiera che si snoda in salita all'aperto e conduce fino alla sommità dell'isola. Da questa strada si diramano sentieri minori che portano ai vari edifici e giardini. Dagli anni settanta del novecento è anche in funzione un ascensore, il cui percorso è ricavato nella roccia e che raggiunge i 60 metri sul livello del mare. Le origini La costruzione del primo castello risale al 474 a.C. sotto il nome di Castrum Gironis, ovvero "castello di Girone", in onore del suo fondatore. In quell'anno, infatti, il greco Gerone I detto il tiranno di Siracusa prestò aiuto con la propria flotta ai Cumani nella guerra contro i Tirreni, contribuendo alla loro sconfitta al largo delle acque di Lacco Ameno. Debitori di tale intervento, i Cumani decisero allora di ricompensare l'alleato cedendogli l'intera isola. La fortezza venne poi occupata dai Partenopei, ma nel 315 a.C. i Romani riuscirono a strappar loro il controllo dell'isola e vi fondarono la colonia di Aenaria. Il Castello venne utilizzato come fortino difensivo e vi furono edificate anche alcune abitazioni ed alte torri per sorvegliare il movimento delle navi nemiche. Nei secoli successivi la fortezza di Gerone fu radicalmente trasformata, in modo da fungere da rifugio sicuro per la popolazione contro i saccheggi di Visigoti, Vandali, Ostrogoti, Arabi, Normanni (1134-1194), Svevi (1194-1265) e Angioini (1265-1282). L'eruzione dell'Arso del 1301 fornì un notevole incentivo allo sviluppo dell'insediamento urbano: distrutta la città di Geronda, che sorgeva nella zona in cui nel ventunesimo secolo vegeta la pineta, gli Ischitani si rifugiarono nel castello che garantiva maggiore tranquillità e sicurezza, dando vita ad un vero e proprio rifugio in cui vivere. La struttura moderna Si deve agli Aragonesi la moderna fisionomia del castello: un solido a forma quadrangolare, con mura fornite di quattro torri. Partendo dal vecchio maschio di età angioina, nel 1441 Alfonso V d'Aragona diede vita ad una struttura che ricalcava quella del Maschio Angioino di Napoli. Il sovrano fece costruire un ponte di legno che congiungeva l'isolotto all'isola maggiore (che sarebbe stato successivamente sostituito da uno in pietra), mentre fino alla metà del XV secolo l'unico strumento di accesso al castello era costituito da una scala esterna di cui si può ancora intravedere qualche rudere dal mare, dal lato che dà sull'isola di Vivara. Furono inoltre realizzate poderose mura e fortificazioni (come i cosiddetti piombatoi, ossia fessure da cui venivano lanciati acqua bollente, piombo fuso, pietre e proiettili sull'eventuale invasore) dentro le quali quasi tutto il popolo d'Ischia trovava rifugio e protezione durante le incursioni dei pirati. All'interno dell'edificio erano posti gli alloggi reali e quelli riservati ai cortigiani, alla truppa e ai servi. Ai piedi del castello fu invece posta una casamatta, adibita a quartiere della guarnigione addetta alle manovre del ponte levatoio. Il periodo di massimo splendore della struttura si ebbe alla fine del XVI secolo: al tempo il castello ospitava 1892 famiglie, il convento delle clarisse, l'abbazia dei monaci basiliani di Grecia, il vescovo con il capitolo ed il seminario, il principe con la guarnigione. Vi erano 13 chiese tra cui la cattedrale, dove il 27 dicembre 1509 furono celebrate le nozze tra Fernando Francesco d'Avalos, marchese di Pescara e condottiero delle truppe imperiali di Carlo V, e la poetessa Vittoria Colonna. Il soggiorno di Vittoria Colonna nel castello, dal 1501 al 1536, coincise con un momento culturalmente assai felice per l'intera isola: la poetessa fu infatti circondata dai migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Michelangelo Buonarroti, Ludovico Ariosto, Jacopo Sannazaro, Giovanni Pontano, Bernardo Tasso, Annibale Caro l'Aretino e molti altri.
Useful information
GRATUITO 10.00 EUR 0 - 9 anni: gratis 10 - 14 anni: 6.00 EUR 20+ persone : 9 .00EUR - WC - WiFi segreteria@castelloaragonese.it Il simbolo per eccellenza di Ischia, e oggetto di racconti su Vittoria Colonna
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