Fort of Exilles
Metropolitan City of Turin Piedmont Italy
fortress
Forte di Exilles
Metropolitan City of Turin Piedmont Italy
fortress
The Exilles Fort (Italian: Forte di Exilles) is a fortified complex in the Susa Valley, Metropolitan City of Turin, Piedmont, northern Italy
Il Forte di Exilles, situato nell'omonimo comune della città metropolitana di Torino, è uno dei più importanti sistemi difensivi del Piemonte, insieme al complesso fortificato di Fenestrelle e a quello di Vinadio
Previous names
Fort of Exilles, Forte di Exilles
Description
The Exilles Fort (Italian: Forte di Exilles) is a fortified complex in the Susa Valley, Metropolitan City of Turin, Piedmont, northern Italy. Together with the nearby Fort of Fenestrelle and the Forte Albertino (at Vinadio, in the province of Cuneo) it was part of the defensive line between the House of Savoy lands (later of the Kingdom of Italy) and France: both these states held it in different phases depending on the outcome of the various wars. It is located on a spur commanding one of the narrowest sections of the Susa Valley, along the main road connecting Turin to France.
History
The first mention of a fortified structure in the place dates from the 7th century, when a chronicler of the Abbey of Novalesa wrote of a fortification on the spur overlooking Exilles, perhaps destroyed by the Franks. Starting from 1155, the fort was held by the Bermond family of Besançon, counts of Albon, who owned the road passing near it and leading to the Monginevro Pass.
The first description of the castle dates from 1339: it had a quadrangular plan with more towers, quite different from the massive structure visible today. Between 1494-1496 it was used as an ammunition depot by Charles VIII of France, who enlarged the main entrance and enrolled peasants of the area to defend it. In the 16th century it was further reinforced with more towers under Charles II of Savoy. In 1541 it was again under French rule, though, according to the Treaty of Cateau-Cambrésis (1559), it was reacquired by Emmanuel Philibert of Savoy. In 1591 it was recaptured by the French after a short siege, but two years later Charles Emmanuel I of Savoy took it back and strengthened it, in particular on the side facing the upper Susa Valley.
In 1595, after a month-long siege, it was again in French hands. The Savoyards would receive it back only in 1708, after the War of the Spanish Succession. In this century the French strongly rebuilt the fort. In 1720 the Piedmontese revised it under the direction of military engineer Ignazio Bertola. In 1745, during the War of the Austrian Succession, the French attacked the fort, but were pushed back.[1]
When Napoleon Bonaparte conquered Italy in the early 19th century, the fort was demolished. It was rebuilt in 1818-1829, updating the pre-existing architecture to more modern military concepts. The fort belonged to the Italian Army until 1943, after which it was abandoned. In 1978 the Piedmontese Regional Authority acquired it and launched a restoration program. The fort was opened to the public in 2000, housing the Museo Nazionale della Montagna (National Mountain Museum) and occasional exhibitions.
Il Forte di Exilles, situato nell'omonimo comune della città metropolitana di Torino, è uno dei più importanti sistemi difensivi del Piemonte, insieme al complesso fortificato di Fenestrelle e a quello di Vinadio. Venne impiegato a fasi alterne sia dai Savoia e sia dai francesi. La sua posizione al centro di una strettoia dell'alta Valle di Susa infatti lo rendeva una minaccia sia per gli eserciti che scendevano dall'alta valle che per quelli che risalivano dal fondo valle.
Storia
Origini e Medioevo
I primi documenti in cui viene citato il Forte di Exilles, ancora assai rudimentale ed in via di definizione, risalgono al VII secolo, quando un cronista della Novalesa cita sul roccione di Exilles una primitiva fortificazione distrutta dai Franchi. Dal 1155 circa i padroni della fortezza sono i Bermond di Besançon, conti di Albon, che avevano bisogno di proteggere militarmente la strada che, di loro proprietà , portava al Monginevro.
La prima descrizione del castello risale al 1339: la pianta si presenta quadrangolare e con più torri, stalle e magazzini esterni, assai diverso dalla piazzaforte solida e compatta di oggi.
Dal Quattrocento al Settecento
Tra il 1494 e il 1496 diventa deposito di munizioni per i francesi di Carlo VIII, viene allargata la porta principale per permettere il transito dei cannoni e vengono arruolati con la forza molti contadini del posto per difendere la roccaforte. Nel XVI secolo viene rinforzato con l'aggiunta di torri e mura su disposizione di Carlo II di Savoia. Nel 1541 passa sotto il dominio francese, ma nel 1559, a seguito del trattato di Cateau-Cambrésis, torna in mano ai Savoia con Emanuele Filiberto. Nel settembre 1591 viene occupato, dopo un breve assedio, dai francesi del Lesdiguières. Due anni dopo, in primavera, viene posto sotto assedio dalle truppe di Carlo Emanuele I di Savoia, che lo riconquistano nell'arco di un mese ed iniziano altri lavori di rafforzamento, soprattutto in direzione dell'alta valle. È nuovamente in mano francese nel gennaio 1595, dopo circa un mese di assedio; tornerà ai Savoia solo nel 1708.
Nel frattempo, è passato più di un secolo: i francesi hanno rinforzato le difese del forte e lo hanno utilizzato come punto chiave logistico di primaria importanza. Dal 1601, anno del trattato di Lione, imponenti lavori di restauro sotto la guida dell'ingegner Jean de Beins hanno rimodernato la struttura del forte, resa ormai insufficiente dall'avvento dell'artiglieria. Fra le altre cose è stata costruita la Rampa Reale, lunga un chilometro e lastricata a ciottolato, che conduce all'ingresso principale, varcato il quale si dipanano due ripide salite a tenaglia che conducono alla cittadella vera e propria, edificata intorno all'enorme Cortile del Cavaliere, nucleo centrale della costruzione. Altre aggiunte sono state una cappella (oggi sconsacrata e utilizzata per concerti) e il pozzo, profondo 70 metri e realizzato in quattro anni di scavi.
Nel 1708, durante la Guerra di Successione Spagnola, torna ai Savoia con Vittorio Amedeo II di Savoia, grazie all'aggiramento del fronte da parte delle truppe sabaude attraverso la Moriana ed i colli che mettono questa in collegamento con Bardonecchia, così che il forte verrà attaccato dalla parte dell'alta valle. Il Trattato di Utrecht sancirà infine la definitiva appartenenza della intera Valle di Susa (e, quindi, anche del forte di Exilles) al neonato Regno di Sicilia (che poco dopo diventerà Regno di Sardegna). Nel 1720 viene incaricato l'architetto Ignazio Bertola, figlio adottivo di Antonio, di rafforzare il Forte di Exilles. I lavori durano oltre sei anni (terminano nel 1726) ed alla fine il forte risulta un gioiello di arte militare. Nel settembre del 1745, nel corso della guerra di successione austriaca, le tuppe francesi tentano di aprirsi la strada verso la bassa valle di Susa attaccando il forte, ma vengono respinti dalle cannonate della guarnigione al comando del capitano Papacino d'Antoni.
Dal Settecento ad oggi
Con l'avvento di Napoleone Bonaparte il forte è destinato alla demolizione: così vuole il Trattato di Parigi, stipulato a seguito dell'armistizio di Cherasco). Verrà riedificato con il ritorno del Piemonte e della Savoia al Regno di Sardegna, sancito dal Congresso di Vienna (1814). La ricostruzione dura dal 1818 al 1829: viene riproposta la stessa architettura preesistente, aggiornandola soltanto alle nuove esigenze militari. Il forte diviene sede e guarnigione dell'omonimo Battaglione del 3º Reggimento alpini.[senza fonte]
L'8 settembre 1943 il Forte di Exilles viene abbandonato definitivamente dall'esercito e rimane a lungo in balìa dei vandali e degli eventi atmosferici. Nel 1978 la Regione Piemonte acquisisce il bene dal Demanio Militare con comodato, con l'impegno di provvedere al restauro e recupero funzionale del monumento. Viene quindi sviluppato il progetto di restauro conservativo, interno ed esterno, finalizzato alla definizione di un assetto complessivo del Forte tale da costituire il riferimento globale per tutti i successivi interventi. Nell'aprile del 1996 viene stipulata una Convenzione tra la Regione Piemonte e il Museo Nazionale della Montagna di Torino per la valorizzazione e promozione del Forte di Exilles. Il monumento e le aree museali sono state aperte al pubblico l'8 luglio 2000.
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assfortexilles@gmail.com
Punto di ristoro
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