Castello di Noceto
castle, chateau
58m
Provincia di Parma, Emilia-Romagna

Le prime testimonianze storiche della presenza di una rocca a Noceto si hanno a partire dal 1226, anno in cui è documentata l’occupazione di un forte da parte dei guelfi parmigiani

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Previous names
Castello di Noceto, Rocca dei Rossi di San Secondo
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Description

Le prime testimonianze storiche della presenza di una rocca a Noceto si hanno a partire dal 1226, anno in cui è documentata l’occupazione di un forte da parte dei guelfi parmigiani. Molte delle lacune sulla storia di questo castello si diradano solo dal 1345, anno in cui Giberto I della famiglia Sanvitale ne diventa signore. In quel tempo tutta la zona era in balia di numerose lotte tra casati e il castello ne fu una delle sfortunate vittime: raso al suolo dai Visconti venne poi ricostruito e distrutto varie volte, diventando una sorta di simbolo delle contese. La travagliata storia del maniero vide uno spiraglio di luce verso la metà del 1400, quando Pier Maria de' Rossi gli conferì l’attuale aspetto.

Per secoli i conti Sanvitale, signori di Noceto fino al 1805, lo adibirono a fulcro amministrativo della regione, al proprio interno trovarono infatti sede le carceri, il tribunale, l’abitazione del podestà e i reparti della milizia.

Il Castello si presenta come un quadrato con quattro torrioni angolari dalla forma arrotondata con alla sinistra del nucleo centrale un’altra costruzione che è divisa su tra piani, oltre il seminterrato. Il piano terra della Rocca è accessibile dal rigoglioso parco di piante secolari, tra cui spicca il maestoso ippocastano che durante la stagione natalizia si accende di luci colorate. Sempre dal parco si accede ai locali della sala Gildo Mellini, sede dell’Associazione il Podio, che da anni offre una vasta piattaforma di corsi musicali e dell’orchestra Bambolbi, gruppo composto da giovani musicisti.

Il piano superiore, denominato “mezzanino”, ospita la sede dell’associazione culturale “I Cantori del Mattino”, mentre salendo ancora arriviamo al cosiddetto “piano nobile” del fortilizio, quello certamente più rappresentativo. Qui infatti hanno sede due musei: il Museo del Disco e il Museo della Liuteria.

Il Museo del Disco ospita il pregevole patrimonio discografico derivante dal lascito di Bruno Slawitz costituito da una collezione di dischi a 33 e 78 giri in vinile a tema prevalentemente concertistico e del melodramma e un percorso composto da varie postazioni informatiche e di ascolto accompagna il visitatore attraverso la vasta raccolta.

Nel Museo della Liuteria è invece esposta la vastissima collezione di strumenti ad arco e pizzico costruiti dal maestro Renato Scrollavezza, oltre a quelli realizzati dalla Liuteria Parmense.

Proseguendo si giunge alla Sala Rossellini, trasformata in uno spazio attrezzato per proiezioni di filmati tra cui quello realizzato dall’Amministrazione a scopo didattico sulle fasi di lavorazione ad arco contenente anche una trattazione descrittiva del Castello. Da questo piano, salendo le scale interne, si arriva ai locali del torrione che ospitano la Scuola Internazionale di Liuteria Renato Scrollavezza, fondata nel 1975 in seno al Conservatorio Arrigo Boito ed ora una delle realtà più importanti di formazione nel campo della liuteria.

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