Il castello visconteo è un edificio difensivo di Voghera
Il castello visconteo è un edificio difensivo di Voghera.
Storia
Secondo alcuni documenti storici redatta tra l'VIII e il X secolo, il castello Visconteo di Voghera avrebbe avuto origine all'epoca dei Berengari e precisamente fra l'888 e il 950.
Si presume comunque che già durante le invasioni barbariche l'abitato di Voghera (Iria) fosse dotato di una fortezza circondata da cinta muraria.[senza fonte] Lo storico Cavagna Sangiuliani, concordando con la versione del suo collega Manfredi, afferma che già dal X secolo sia provata l'esistenza del castello in quanto costruzione realizzata nella sua completezza; munita quindi di un largo fossato che circondava la fortezza e di numerose e solide mura sostenute da torri.
Nei secoli XI e XII Voghera è munita di uno tra i castelli più potenti e solidi dell'Oltrepò. Durante questo periodo vi è inoltre testimonianza di molte trasformazioni in "castra" di manieri siti nelle zone circostanti. Questo termine latino, fa riferimento a castrum, ossia a un borgo fortificato contenente case, botteghe e ovviamente la residenza principale: il castello. All'interno di essa troviamo anche chiese e monasteri, vale la pena citare i più noti, quelli tortonesi di Santa Maria della Rossella, San Marziano e la chiesa di Santa Maria Bianca.
D'altro canto, lo Schiapparelli presume che il castello sia stato eretto dopo l'invasione degli ungari e il Maragliano parla di un castrum di fronte al quale fosse già stata edificata un'altra fortezza sul terreno concesso al vescovo di Tortona per investitura della badessa del monastero del Senatore. E sempre in altri documenti il Cavagna Sangiuliani afferma che nel 1330 i due podestà di Voghera (G. Cadrona e S. Beccaria) iniziano una vera e propria fortificazione del castello, che poi diventerà residenza di Galeazzo Visconti nel 1372.
Ciò che però sembra strano è che per ben due secoli non viene fatta alcuna menzione dell'edificio, si presume a causa di numerose vendite, acquisti, donazioni ed usurpazioni del monastero del Senatore di Pavia. Non a caso alcune fonti storiche dimostrano che Voghera passa sotto il dominio della città di Pavia.
Oltre a questo il castello subisce molte trasformazioni, soprattutto a causa del continuo potenziamento della cinta muraria e delle torri.
Un significativo consolidamento avviene per mano di Galeazzo II Visconti, divenuto signore di Voghera dopo la conquista di Pavia. Egli infatti pensa ad una costruzione difensiva più valida e più resistente.
Un'ulteriore modifica si ha nel 1361 quando viene ordinato a tutti i podestà delle terre dell'marchese di Monferrato, nonostante la precedente riappacificazione avvenuta poco prima fra i due.
Per far fronte alle spese di ricostruzione del castello il Visconti richiede però la somma di 20.000 fiorini d'oro al proprio territorio di giurisdizione, aumentando i dazi e la quantità di denaro per i sacchi di diritto di macina. È così che Galeazzo II mette a capo dei lavori due esperti vogheresi che però falliranno parzialmente nel loro compito, cosicché il signore sarà obbligato a ridurre l'estensione del castello da 100 a 80 bracci.
Ampliato il castello il visconte ordina di trasferire mobile e vettovaglie nella sua dimora, pagando col proprio salario il castellano Zanardo de Dono, incaricato dei lavori. Inoltre fa trasportare al suo interno pietre, legna, mattoni e altri materiali da costruzione mediante l'uso di carri e buoi provenienti da Nazzano e Retorbido.
Infine, nel 1379, Galeazzo II procura personalmente la somma di denaro mancante per adempire al suo progetto originario d'ampliamento(ovvero 100 bracci).
La considerazione più importante è che per realizzare tutto questo il Signore utilizza i soldi del suo salario, ecco perché nel 1380 il Manfredi asserisce come se fosse un fatto naturale “i lavori si eseguivano sempre con la paga del signore”.
Nel 1381 viene costruito il pozzo, ma nel 1382 mediante una grida il Comune chiede al Visconti di poter pagare gli ultimi lavori di cui necessita il castello. Viene così innalzato il muro che tutt'oggi si può ammirare dal lato ponente e che si colloca tra il castello e la porta di santo Stefano.
In questo modo si procederà per tutte le sistemazioni e costruzioni successive fino al 1400, cosicché tali necessità rappresenteranno ulteriori spese per il comune. Nel marzo del 1400 il castello ebbe la visita di Manuele Paleologo, imperatore d'Oriente, diretto a Milano.
Nel 1404 il governatore o castellano è Filippo de Mangano. Filippo Maria Visconti vi soggiorna dal giugno all'ottobre del 1405; egli avendo data la "custodia" di Voghera a Castellino Beccaria, lo nomina signore e conte di Voghera oltre a concedergli il maniero a dimora della famiglia che verrà spodestata nel 1414. Dal 1415 ai primi decenni del Settecento vi è un continuo cambio di podestà della fortezza; tra i nomi di spicco abbiamo di nuovo la famiglia Visconti seguita dai dal Verme e dagli Sforza.
In ordine di apparizione abbiamo poi i Gonzaga nel 1546 e i Giudici nel 1593. Nel 1604 il castello viene descritto con sei torri, molti alloggi e una giardino di dieci pertiche. Nel 1635, quando gli abitanti del borgo di Voghera, chiusero le porte ai francesi, si difesero per diversi giorni, il capitano Biagio Ferrari si era ritirato e rinforzato nel fortilizio con tre compagnie di fanteria lombarda. Nel 1647 i francesi abbatterono il torrione di mezzo che prospettava sul giardino (oggi piazza castello) e occuparono il maniero. Nel 1723 il feudatario è Don Alfonso del Pozzo, marchese di Voghera, Pizzale e Medassino; nel 1733 Voghera è occupata dall'Austria e ne comanda il territorio il marchese Sandricourt.
Quando il controllo del territorio passa sotto il controllo di Carlo Emanuele III, e Voghera viene eretta provincia, l'edificio è cominciato a servire come ufficio fiscale, sede della magistratura, intendenza, magazzino.
Forse dopo l'erezione di Voghera a città nel 1770, l'ex fortilizio subì ritocchi costruttivi (mura interne, finestre, merlature). Consta che nel 1793 fu destinato a raccogliere in deposito gli oggetti che dovevano esser inviati all'Arsenale di Torino. Pertanto è nel 1800 che "il castello fu riabbellito a città"; ma non è precisato quando fu convertito in palazzo.
1.00 EUR - 1 ora
I giardini
Aperto per manifestazioni di carattere culturale, mostre e concerti animano