Il castello di Vettignè è un antico edificio di origine medievale del Vercellese, situato nell'omonima frazione di Santhià. 
A partire dagli anni sessanta del Novecento il castello, a seguito dello spopolamento della frazione Vettignè, versa in uno stato abbandono pressoché totale. 
Il toponimo Vettignè deriva dal Vectigal che era il dazio che si pagava per ottenere il diritto di passaggio dal borgo, che all'epoca era il crocevia tra la Via Svizzera e la Via Francigena, detta anche Via Francesca.

Storia
Il castello fu a lungo di proprietà della nobile famiglia dei Vialardi di Verrone, poi dei Dal Pozzo e passò al ramo Savoia-Aosta in seguito al matrimonio di Maria Vittoria Carlotta, l'ultima erede dei principi della Cisterna, con il principe Amedeo, duca di Aosta e re di Spagna.

Il nucleo castellato fu edificato, forse su una struttura più antica, nel XV secolo. È interamente circondato da merli a coda di rondine, sorretti da lunghi beccatelli adornati da una fascia decorativa. La torre cilindrica, di altezza notevole, ricorda da vicino quella del castello di San Genuario a Crescentino. 
Tra il '500 ed il '600 furono costruite le abitazioni, i magazzini e la casa padronale che andarono a chiudere la corte centrale.

Stando a una leggenda il sanguinario capitano di ventura Bonifazio, detto Facino Cane, che le fonti più accreditate ritengono nato a Casale Monferrato, sarebbe invece originario di Vettignè; proprio per questo il borgo di Vettignè e la stessa Santhià sarebbero stati gli unici centri della zona ad essere risparmiati dalla furia del condottiero.

Castello di Vettignè

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€5 per person

For those interested in exploring specific issues or expanding on specific aspects, the castle staff is available to study ad hoc proposals, which, thanks to the collaboration with fully qualified professional tour guides, can also be expanded to embrace other monumental sites in our area.

For groups of over 20 people, it is always possible to visit, even outside the normal Sunday opening dates.

https://www.castellodiburonzo.it/

Buronzo Castle

Il castello di Verrone è un complesso di edifici di origine medievale del Biellese situato nell'omonimo comune di Verrone. Sull'origine del toponimo esistono due ipotesi: secondo la prima esso deriverebbe dal latino Vetus (vecchio), mentre la seconda lo fa risalire al termine celtico Uer (superiore, che sta sopra).
Cenni storici
Le vicende del castello furono per lungo tempo legate a quelle di un ramo biellese della nobile famiglia dei Vialardi, di fede ghibellina, la quale detenne a lungo i diritti feudali sul borgo di Verrone. Dopo aver contrastato l'alleanza guelfa guidata in questa zona dalla famiglia Avogadro il 19 febbraio 1373 Simone Vialardi si sottomise con il dominio di Verrone ad Amedeo VI di Savoia ed ottenne favorevoli condizioni economiche ed un'ampia autonomia amministrativa per i propri domini. I Vialardi rimasero così per secoli signori della zona perché i Savoia confermarono in seguito puntualmente i privilegi accordati alla loro casata. Questo dominio quasi incontrastato durò nella pratica fino all'Ottocento ed ebbe termine quando nel 1835 un celebre botanico, Maurizio Zumaglini, acquistò il castello dai conti Amedeo e Augusto Vialardi. Zumaglini visse a lungo nel castello dove scrisse la sua Flora pedemontana, una monumentale opera in latino che elenca le specie vegetali del Piemonte e della Valle d'Aosta. Prima di divenire comunale il castello appartenne anche alla nobile famiglia Cornetto Bourlot, originaria del biellese, il cui ultimo discendente è Giuseppe Cornetto Bourlot.
Il castello di Verrone raggiunse la sua attuale conformazione quadrangolare con sviluppo attorno ad una corte centrale a seguito della trasformazione di fortificazioni preesistenti, documentate già nel corso dell'XI e del XII secolo. La parte più antica del castello è il massiccio torrione quadrangolare a sud-ovest del complesso. La sua attuale struttura deriva dalla sopraelevazione di un torrione più basso ed è caratterizzata da caditoie quattrocentesche. Sul lato occidentale del complesso si sviluppa invece la Rocca, un lungo edificio notevole per una fila di eleganti beccatelli in pietra sormontati da caditoie anch'esse di gusto quattrocentesco. La rocca è dominata da una torretta di guardia cilindrica di epoca più tarda, che termina con una loggetta. Il massiccio edificio posto a nord-ovest della corte presenta tracce di merlatura a coda di rondine; l'angolo nord-est del complesso è invece stato compromesso dai lavori eseguiti nell'Ottocento per la costruzione di una scuola materna. All'interno della corte è presente una cappella seicentesca che conserva affreschi dedicati all'Assunzione della Vergine mentre nel giardino rivolto a sud si trova un altro piccolo edificio religioso, decisamente più antico, che possiede un'abside forse risalente al XII secolo. La chiesetta è dedicata ai santi Simone e Giuda ed è anch'essa stata affrescata (XV secolo).

Castello di Verrone

The Visconti Castle of Vercelli is a Middle Age castle located in the center of Vercelli, Piedmont, Italy. Erected at the end of the 13th century, it underwent subsequent transformation to be changed in its use. Today it is the seat of the Tribunal of Vercelli.[1]

History
The castle was built by order of Matteo Visconti of Milan around the year 1290, probably on the ruins of a previous buildings. During the Visconti regime in Vercelli it had been the seat of the podestà. In 1427 the Visconti handed over the city, and with it the castle, to Amadeus VIII, Duke of Savoy. Occasionally it was used by the Savoy as their residence. The blessed Amadeus IX, Duke of Savoy died there in 1472.

It was damaged during the Spanish siege in 1638. Since the 19th century it had been used as the Vercelli prison. Further transformation were done in the 20th century to transform it into the seat of the Vercelli Tribunal.

Visconti Castle (Vercelli)

In 1170, Alberto Rovasenda began building the Rovasenda Castle (Castello di Rovasenda), which he wanted surrounded by a wide ditch. Created for purely defensive reasons, the castle, over the centuries, has had various functions until it finally turned into a noble home between the 15th century and 16th century. Between the end of the 14th century and the beginning of the 15th century, the Savoy began their attempt to subjugate the Rovasenda family, who became, after many wars, vassals in 1413. In 1459, the present day 48 meter high and seven storey square tower was added on to the work carried out by Alberto di Rovasenda. A new wing, decorated with frescoes and lacunar ceilings and broad arches, was built during the Renaissance. In 1667, during the war between the Spanish and the Savoy, the castle was severely damaged. Then lightening struck the west side of the new tower in 1721, causing a 15 meter crack that was not repaired until 1927. Among the interesting facts regarding the castle is the story that, Pierre du Terrail, Monsieur de Bayard, the "knight without a stain and without fear" who became famous in the Italian wars during the 15th century for his courage - as a commemorative plaque placed in the interior courtyard indicates - died in area near the castle in 1524.

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The Rovasenda Castle

Borgomasino is located on a hilly position, a few kilometers from Turin, with a great view of the morainic amphitheater and over the plains of Canavese. Placed at the border between the lands of Ivrea and Vercelli, Borgomasino has two castles built for defensive reasons: the castrum vetus, in town and the castrum novum in the hamlet of Torrazzo, of which only the ruins remain. A description of the castle's structure is preserved in a 1757 blueprint by the Turin architect Tommaso Prunotti. Seriously damaged from an 1818 cave-in, the castle was divided up: one area was given to the nuns for a pre-school and another part was given to the Parish Church di San Salvatore. Around 1870, Luigi Valperga di Masino had the structure transformed into a residential villa using the design of the Turin architect Siniscalchi. The castle remained with the Valperga counts until the end of the 1980's, when it was purchased and restored the present day owners. The castle, brought back to its original splendor thanks to careful restructuring, has become a magnificent 19th century villa, immersed in an age-old park. A medieval tower with a square layout and a rustic wing are what remain of the original structure.

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Castello di Borgomasino

Castello di Moncrivello History
The Castle of Moncrivello dei Marchesi del Carretto is a medieval fortification located in a strategic position. Over time, it has been transformed and still retains all the refinement of a noble residence.
The history of the castle sinks its origins until the year one thousand and the bitter medieval clashes between Guelphs and Ghibellines are part of its memories. Federico Barbarossa entrusted him to the control of the episcopate of Vercelli in 1152. It was then disputed by the Marquises of Monferrato, who took possession of it in 1243. Returned to the hands of the Vercellese church in 1300, it became a fief of the Fieschi family of the Bishops following the papal investiture of Boniface IX in 1394.
In the XIII century Moncrivello already had a fortified fortress and, although it was sold to the town of Vercelli, it remained under the jurisdiction of the Vercelli diocese. In 1399, after a brief period of hegemony by Antonio Fieschi - of the Fieschi family of Genoa - unhappy to the point of provoking the onset of the people of the village, the jurisdiction passed to the Savoy, in the person of Amedeo VIII.
At that time the stronghold maintained essentially a military role. The large quadrangular tower has been preserved from this period, with ornate windows in terracotta and machicolations, which, crossed by a driveway, leads into the courtyard of the castle.
It was the energetic Iolanda di Savoia, also known as Iolanda di Francia, (1436 - 1478), wife of Amedeo IX of Savoia and daughter of Charles VII of France, who transformed the stronghold into a real noble residence. The castle of Moncrivello became the favorite residence of Jolanda; here the duchess died in 1478.
From this transformation come the boundary walls decorated with dovetail merlons, and inside, the helical staircase, the coffered ceilings, the terracotta fireplaces.
The renovation of the castle commissioned by Jolanda had just ended when the wedding was celebrated between Charles I of Savoy and Bianca di Monferrato (1472 - 1519) who, widowed in 1490 at only eighteen years, was then regent of the Savoy State.
Charles II of Savoy called the Good (1504-1553) donated the castle to his bride, Beatrice of Portugal. With her he finished the period of maximum splendor of the castle: the fights between France and Spain caused its passage in the hands of men of arms; it was then long disputed during the seventeenth century among various Piedmontese noble families.
A memorable episode was in 1650 the battle with which the attack by the Spaniards was rejected, thanks to its robust fortified architecture, and the sacking of Moncrivello was thus avoided.
Passed definitively in 1692 to the Del Carretto family, it remained there until 1817 (or 1825) when the castle suffered a devastating fire. Then began a long period of degradation, completed in 1972 when it was rebuilt by private individuals.
From 1972 began the restoration by the Cav. Giovanni De Francisco who allowed to open the castle to visits, cultural events and ceremonies. The castle can be visited today and is used for cultural initiatives and tourism promotion. The structure will welcome you in its elegant environments, so you can move between the charming medieval halls, with capacity for up to 150 guests, and the green of the park surrounded by crenellated walls. The church of the fifteenth century in the adjacent square and hill sanctuary nearby will welcome your ceremony in a unique setting. The Castle also offers the possibility of celebrating civil marriage with legal validity.

Castello di Moncrivello

Il castello di San Genuario si trova a San Genuario, frazione di Crescentino, e fu costruito dai Conti di Genuario, ovvero la famiglia Tizzoni.

Il castello presenta una fisionomia tipicamente rinascimentale, consona ad una dimora nobiliare più che ad un fortilizio; esso è costituito da una struttura principale a base quadrata alla quale si appoggiano una torre cilindrica e terrazze ornate da merli ghibellini.

Nel 1250, il conte di Savoia erede Landolfo Tizzoni, il nipote di Oberto II di Biandrate, il nuovo conte di San Genuario. Così anche Landolfo divenne signore del castello di San Genuario, residenza fortificata che ha fatto lui e la sua famiglia.

Di notevole effetto scenico sono gli elementi architettonici aggettanti presenti su tutti i lati del corpo centrale; anche la torre è impreziosita da una corona di beccatelli.

La conservazione del castello è piuttosto buona, non avendo esso mai subito mutilazioni belliche; un recente restauro (1998-2000) ha consentito il consolidamento delle strutture e la rimozione di gran parte delle incongrue intonacature del XVIII secolo.

Castello di San Genuario

Castello di Masino, Caravino, Torino, dimora Fai
In 1820, Risorgimento writer and patriot Silvio Pellico stayed in the Castle of Masino, located in Caravino (in province of Turin, Piedmont) – which he declared was “one of the most beautiful towns in the world”. Before him, the great playwright Vittorio Alfieri, beacon of Italian intellectuals during the Risorgimento, had stopped in the “beautiful Castle of Masino” in 1783; his favorite part was the castle’s prestigious library, home to twenty thousand precious and historical books.

The splendid building, originally a residence of the Count of Valperga, is now managed with laudable care by Fondo Ambiente Italiano. Surrounded by a huge park with an outstanding maze of hedges, the castle was first built in the 11th century, but was destroyed and rebuilt in the 1500s with impressive fortifications.

“The Castle’s chapel,” “Alla scoperta dell’Italia con il Fai” explains, “holds the ashes of Arduin of Ivrea, who was proclaimed King of Italy in Pavia in 1002, and was thought to be the founder of the Valperga dynasty. In 1764, the ashes were placed inside a sacellum, protected by a marble headstone.”

It seems the Castle was there all along, as Italy traveled the long path that culminated in the country’s unification.

http://www.italianways.com

Castle of Masino

Il castello di Zumaglia è un edificio di origine medievale del Biellese. Si trova sulla cima del Brich di Zumaglia (669 m s.l.m.), circondato da un vasto parco con folta vegetazione, al confine tra i territori comunali di Zumaglia e Ronco Biellese.

Il toponimo Zumaglia deriva da zumaja, un termine biellese che significa mammella, e si riferisce a come il Brich e la collina gemella del Monte Prevè appaiono se viste da lontano.
Il castello di Zumaglia è un edificio di origine medievale del Biellese. Si trova sulla cima del Brich di Zumaglia (669 m s.l.m.), circondato da un vasto parco con folta vegetazione, al confine tra i territori comunali di Zumaglia e Ronco Biellese.

Il toponimo Zumaglia deriva da zumaja, un termine biellese che significa mammella, e si riferisce a come il Brich e la collina gemella del Monte Prevè appaiono se viste da lontano.
L'edificio è facilmente raggiungibile a piedi da 2 strade acciottolate e una sterrata che salgono o dal centro sportivo di Ronco Biellese o dalla sella che separa il Brich di Zumaglia dal vicino Mont Prevè, dove si trova un parcheggio con capienza di circa 30-35 auto. Si sale fino all'altezza di 669 m s.l.m. dove si vede il biellese a 360°.

Per il Brich di Zumaglia transita anche la GtB (Grande traversata del Biellese), un lungo itinerario escursionistico che percorre a quote medio-basse tutta la provincia di Biella.

Il castello, gestito da giugno 2013 da a.r.s. Teatrando (società teatrale), viene utilizzato per eventi, mostre, ricevimenti, musica e attività culturali tra le quali una rassegna estiva di teatro itinerante della compagnia stessa, articolata in stazioni allestite lungo le sue mura e su tutto il territorio del parco.

