Descrizione Il castello ha torri triangolari eccetto quelle che circondano il forte che hanno una forma circolare e sono provviste di feritoie
Descrizione
Il castello ha torri triangolari eccetto quelle che circondano il forte che hanno una forma circolare e sono provviste di feritoie. Una torre si chiama Altavilla. La zona centrale del castello era una chiesa-cappella con un altare principale e 4 altari adiacenti ai muri del locale. La raccolta di acqua piovana avveniva con tubi di coccio e tegole affrontate e con una cisterna posizionata al di sotto dell'edificio centrale..
Storia
La prima attestazione della presenza del Castello Normanno a Stilo è fatta il 7 maggio del 1093 in una concessione del Conte Ruggero nei confronti di San Bruno: "elegerunt itaque quondam solitudinis locum inter locum qui dicitur Arena et oppidum quod appelatur Stilum".
Nel XIII secolo il Castello di Stilo era uno dei diciassette castelli calabresi amministrati della Reale Curia nel regno di Carlo I d'Angiò ed era anche utilizzato come prigione. Sempre nello stesso periodo dovette subire una serie di riparazioni come documentato dal folio 233 dell'Archivio della Regia Zecca del 1281.
Nel Registro Regio del 14 aprile 1323 è scritto che il Duca di Calabria, figlio del Re Roberto concesse al Nobile, Contestabile, Barone di Settingiano Marco la Castellania di Stilo e che a lungo fu retta dalla sua discendenza.
Nel XVI secolo fu attaccato dal Preside della Provincia con 4000 pedoni e 2000 cavalieri e tenuto sotto assedio per tre mesi per concederlo al Duca D'Arena come racconta l'erudito Vito Capialbi.
Nel 1677 Padre Apollinare Agresta nella sua opera La vita di San Giovanni Theresti lo descrive così: " La città, oltre d'esser già forte, e munita di difese, e di difenditori, era anche resa inespugnabile dal castello, che torreggiava su la cima di detto monte, che con la sua superiorità la signoreggiava, e teneva sicura da qualunque hoste ben numerosa: anzi per essere questo Castello assai forte sopra tutti gli altri della provincia, era in quei tempi preggiatissimo a' Re e godeva alcune prerogative e fra l'altre che molti Baroni e feudatari, fossero obligati alle di lui reparazioni".
Il castello è menzionato nel XVII secolo da Giovanni Fiore da Cropani in Della Calabria illustrata.
Nel XVIII secolo con il Regno di Napoli a governo del castello vi era un castellano nominato direttamente dal re che era al comando della guarnigione di difesa e veniva pagato due tarì al giorno.
Nel XIX secolo il Castello versa in stato di abbandono e Crea lo descrive così: "Qua i muri sono di sole pietre alzate, e queste pietre mezzanamente grosse sono della stessa roccia calcarea sulla quale le torri si sollevano. Non hanno volte, o divisioni di piani diversi. Vari buchi interni e laterali vi annunziano la possibilità di formare, nel bisogno, e per comodo di difensori che la custodivano, strati provvisori di legnami: e le saettìere e i gittatoi che si veggono aperti all'altezza corrispondente sopra tali strati avvalorano l'idea concepita. Non porte non finestre ad alcun lato, queste torri restano scoperte ed alla sommità di esse, in giro, si vede qualche merlo in forma di cono della fabbrica stessa dell'edifizio principale. Dal lato di occidente questa ha una sola apertura che comunica col rimanente del monte sino al suo vertice.".
Dal 2009 inizia un lungo restauro sotto la guida della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Calabria, guidata da Margherita Eikeberg e conclusosi il 14 maggio 2016. In concomitanza, da settembre 2015 sono iniziati i lavori per un trenino su monorotaia per un raggiungimento più agevole del castello anch'esso concluso nel 2016.
No
Sulla strada per il castello c'è una chiesa cattolica
info@visitstilo.it
Chiuso per restauro