Castello di Segalara
castle, chateau
69m
Province of Parma, Emilia-Romagna

Il castello di Segalara era una fortezza difensiva che sorgeva ai margini dei boschi di Carrega presso Talignano, nel comune di Sala Baganza, in provincia di Parma

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Castello di Segalara, Castello di Segalara
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Description

Il castello di Segalara era una fortezza difensiva che sorgeva ai margini dei boschi di Carrega presso Talignano, nel comune di Sala Baganza, in provincia di Parma. Il castello era posto in posizione dominante su di un colle a 260 m.s.l.m a guardia della valle dello Scodogna e della media Val Taro.

Le prime notizie del castello si confondono con quelle del borgo di Segalara, insediamento abitativo di antichissime origini.

Le prime notizie di un castello o roccaforte risalgono nel 1141, quando il territorio era conteso fra diverse famiglie, tra le quali i Sanvitale, e il borgo figurava munito di una struttura difensiva chiamata Torre di San Lorenzo.

Il castello passò poi ai Rossi in una data imprecisata del XIII secolo, infatti quando Gilberto da Correggio prese Parma nel 1303, i Rossi si rifugiarono nel castello concentrando in esso uomini e mezzi per tentare la controffensiva.

Tuttavia il tentativo dei Rossi non andò a buon fine e il castello venne espugnato e gravemente danneggiato dalle truppe di Gilberto nel 1305.

Dopo la cacciata da Parma di Gilberto avvenuta nel 1316, I Rossi rientrarono in possesso del castello riedificandolo e rinforzandolo, il castello, seppur di modeste dimensioni, raggiunse il suo massimo splendore nel XV secolo, tanto che Pier Maria II de' Rossi chiese al Bembo nella Camera d'Oro del Castello di Torrechiara.

Lasciata nel testamento del 1464 di Pier Maria II de' Rossi al figlio Bernardo e nell'emendamento del 1480 al figlio naturale Bertrando che soggiornò abbastanza spesso nel castello. Fatta eccezione per un paio di anni in cui fu prigioniero di Ludovico il Moro, Bertrando mantenne il possesso del castello sino alla morta avvenuta nel 1502, anno in cui il castello passò con tutti i suoi feudi sotto la sovranità di Troilo I de' Rossi, marchese di San Secondo.

I marchesi di San Secondo tennero il possesso della rocca, sino al 1635 anno in cui fu confiscata dai Farnese a causa della militanza di Troilo IV de' Rossi sotto le insegne dei re di Spagna, invisi ai duchi di Parma.

Restituita a Scipione I de' Rossi nel 1653, fu definitivamente ceduta da Scipione stesso alla camera ducale nel 1666, insieme a tutte le altre rocche dell'appennino, a causa della disastrosa situazione economica nella quale versavano le finanze dei Rossi.

Nel 1682 i Farnese vendono il castello al marchese Gian Antonio Canossa di Pontremoli, i Canossa trasformarono il castello ormai cadente in una villa inglobando parte delle strutture esistenti, la villa fu poi ceduta nell'Ottocento alla famiglia Franceschi e in seguito venne divisa fra più proprietari.

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Proprietà privata (un hotel)