Il castello di Santa Lucia del Mela si trova a Santa Lucia del Mela in città metropolitana di Messina
Il castello di Santa Lucia del Mela si trova a Santa Lucia del Mela in città metropolitana di Messina. Sorge sulla sommità del colle Mankarru e domina i corsi dei torrenti "Floripotema" e "Mela".
Durante le dominazioni: greca, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, aragonese, spagnola l'edificio è protagonista nonché il monumento principale della storia millenaria della città.
Del primitivo insediamento greco sono pervenute varie tracce di cinte murarie dell'età classica. Nel periodo compreso fra il VII secolo a. C. e il V secolo d. C., Santa Lucia del Mela è insediamento romano con una zona castrum sorta durante il periodo della lunga dominazione romana. Con la caduta dell'Impero (V secolo – IX secolo), diviene insediamento bizantino con un castrum mutuato dalla dominazione bizantina, sotto la denominazione di Mankarru, periodo durante il quale, non si esclude l'esistenza di un'anteriore fortificazione o torre d'avvistamento del periodo imperiale.
XI - XII secolo, Fortificazione Normanna dalle tipiche peculiarità dell'architettura della dominazione normanna;
1228, Dimora periodo svevo dalle connotazioni tipiche dell'architettura della dominazione sveva;
1266 - 1282, Parentesi angioina, Vespri siciliani;
1322, Dimora periodo aragonese, Dimora regia con baluardi protettivi ascrivibili all'architettura della dominazione aragonese;
1673, Santuario Madonna della Neve, la parziale demolizione della torre quadrangolare di nord-est comporta la costruzione del Santuario;
1625, Seminario, la ristrutturazione dell'edificio destina alcune ali della costruzione a Seminario.
L'insieme degli edifici che costituiscono il Castello resiste al devastante terremoto della Calabria meridionale del 1783 ma, subisce i danni arrecati dal terremoto della Calabria meridionale del 1894 e dal terremoto di Messina del 1908. Di questi ultimi eventi sismici il prelato monsignor Salvatore Ballo Guercio ripristina l'integrità dei manufatti con le opere di restauro attuate nel 1927.
Primitiva fortificazione normanna
IL primitivo castello è costituito dal tipico dongione normanno di provenienza anglo-franco-normanna e questo tipo di struttura è molto diffusa sotto i regni di: Ruggero I di Sicilia, Ruggero II di Sicilia, Guglielmo I di Sicilia detto il Malo, Guglielmo II di Sicilia detto il Buono, Tancredi di Sicilia, Ruggero III di Sicilia, Guglielmo III di Sicilia fino all'avvicendarsi della dinastia degli Svevi con Costanza d'Altavilla sposa di Enrico VI di Svevia.
Sebbene ubicato relativamente lontano da cave di pietre e materiali lavici, con riferimento alle ricchissime colate laviche delle falde dell'Etna o estratte e importate dalle prospicienti Isole Eolie, il Castello presenta l'utilizzo di conci di lava per scopi decorativi e altro materiale di natura vulcanica con funzioni strutturali. Peculiarità che lo accomunano a costruzioni di matrice bizantino - araba, cube e metochi del circondario, l'utilizzo di conci di pietra lavica denominatore comune alle rifiniture esterne delle absidi del duomo di Palermo e del duomo di Monreale. Tra gli esempi: il vano absidale della primitiva "Cappella Palatina", i conci alternati dello spigolo settentrionale del Santuario, le cornici superiori delle monofore del prospetto, il contorno dell'oculo cieco in cui è inserito l'orologio. Peculiarità stilistiche poste in essere anche in interventi successivi e cronologicamente più recenti.
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La chiesa
Castello con una storia molto ricca