Castello di Rivalta di Torino
castle, chateau
1392m
Città Metropolitana di Torino, Piemonte

Il castello di Rivalta è un castello risalente all'anno 1000 che sorge a Rivalta di Torino, in Piemonte

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Castello di Rivalta di Torino, Castello di Rivalta di Torino
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Description

Il castello di Rivalta è un castello risalente all'anno 1000 che sorge a Rivalta di Torino, in Piemonte. Fu fondato sopra un rialzo di terreno sovrastante la vicina campagna.

Descrizione

Ha l'aspetto di una grande fortezza circondata da mura di pietra e da un fossato, ora asciutto, per oltrepassare il quale c'era un ponte levatoio che, in caso di pericolo era sollevato. Oggi al suo posto c'è un ponte in muratura, che porta all'ingresso dello stesso castello.

Il robusto portone si trova alla base di una torre merlata. Attorno al castello c'è un ampio parco tutto racchiuso nelle mura.

Storia

Il primo nucleo fortificato di Rivalta fu l'incastellamento che caratterizzò tutta l'Italia settentrionale. All'interno di esso prese sviluppo il progetto del marchese di Torino Olderico Manfredi, che consisteva nel trasformare in un principato territoriale quel che era stato un potere di giurisdizione pubblica.

Dal Mille all'Ottocento

Il più antico documento in cui si fa cenno a Rivalta risale al 1016 e riguarda la donazione di un feudo: venne eseguita da Oddone, figlio del marchese Manfredo, a vantaggio del monastero femminile di san Pietro di Torino. Invece il primo cenno sul castello risale al 1029, ed è relativo alla donazione dei beni situati in Ripalta: questa donazione fu elargita dal marchese Olderico e dalla di lui moglie Berta al monastero di San Giusto di Susa, da loro stessi fondato.

Nel 1176 Federico Barbarossa saccheggiò Rivalta, per mezzo del suo secondo, per punire il Signor Risbaldo il cui figlio Olrico prendeva la parte dei Conti di Savoia e per il Papa.

Fatta la pace nel 1185 tra Papa e il Barbarossa, il possesso di Rivalta ritornò ad Olrico. Il 28 ottobre 1186 il vescovo di Torino prese possesso del feudo rivaltese, che teneva ben circondato da soldati e cavalieri. Nel 1195 Olrico vide un ulteriore distruzione di Rivalta per la guerra tra il vescovo Arduino di Valperga e il comune di Torino con vari signorotti rivaltesi: Rivalta fu ancora distrutta da il re Enrico. In seguito a questo il castello non si poté riedificare sino al 1229.

È certo che gli Orsini nel 1100 erano già una famiglia nobile potente, probabilmente proveniente da qualche straniero dove ottenne il feudo rivaltese per ricompensa di servizi militari. La storia dei signori di Rivalta s'inserisce in quella dei Savoia, nel 1097 Umberto scende in Italia dalla valle di Susa mentre in Piemonte le famiglie aristocratiche della valle di Susa si stringono intorno a lui.

Il primo luglio 1149 Rinsaldo signore di Rivalta strinse un patto con i cittadini di Torino in cui s'impegnava a combattere in loro favore contro chiunque, eccetto che si trattasse dei Consignori di Trana, suoi cugini. Già nel 1062 esisteva, nel luogo denominato Ripalta, un castrum costituito da una torre, a cui se ne aggiunsero successivamente delle altre, e di un sistema di difesa fortificato: le mura, il fossato, un corso d'acqua. Il fenomeno dell'incastellamento aveva preso avvio, durante il X secolo, nell'Italia del nord, sia dalle necessità difensive relative alle invasioni degli Ungari e dei Saraceni. Era determinante considerare la posizione strategica del castello rispetto alla porzione di territori sul quale esercitare i propri diritti giurisdizionali. Nel caso di Rivalta le funzioni suddette erano svolte dai signori locali. Questi si fingevano custodi del castello per conto della ontessa Adelaide con il compito di controllare una parte delle tante varianti della via Francigena. Ogni persona che passando su questo territorio attraversava Rivalta doveva sborsare del denaro per il pedaggio. Nel corso dell'XII e XIII secolo i signori di Rivalta, riuscirono, non senza conflitti, ma con molta abilità, a mantenere e consolidare i propri beni. Intenzionati ad aumentare i loro poteri e a tramandarli per via ereditaria, riuscirono ad espandere l'egemonia politica sull'area del percorso stradale che da Avigliana portava a Torino, attraverso la Val Sangone, con l'acquisizione dei diritti sul castello di Reano nel 1233 e, nel 1295, con quelli sul castello di Trana. Intanto altre abitazioni erano sorte intorno al castello. Tanti piccoli tasselli, disposti uno accanto all'altro, formando come un guscio in cui sentirsi protetti. Il castello costituiva in ogni caso il fulcro della circoscrizione territoriale dominata dai signori locali il cui potere era espresso non solo dal possesso della terra, ma anche, dall'esercizio dei diritti politici, amministrativi e giurisdizionali. Nonostante l'emergere, verso la fine del XIII secolo, dell'entità Comunale costituita da ‘'sapiens homini”. Il castello era, oltre che dimora del sovrano, “cassetta di sicurezza per le cose preziose” dove i prodotti della terra erano al sicuro. Il castello svolgeva anche funzione di ricetto, ovvero che, in caso di guerre i cittadini si andavano a rifugiare nel castrum. In seguito allo sviluppo edilizio del castellola popolazione contadina aumentò e allora si costruì nella meta del 300 un ricetto più grande. In accordo con il potere signorile la comunità definiva il perimetro dello spazio da fortificare, costruivate muira, collegandole a quelle del castello, e tre porte attraverso cui entrare ed uscire dal ricetto. Queste porte erano, tutte e tre delle torri, aperte verso l'interno, utili per la difesa ma anche per il controllo del passaggio dei forestieri.

I primi documenti che testimoniano la presenza di un castello su un feudo rivaltese risalgono a un periodo che intercorre dall'anno 1029 1062[non chiaro]. Parlare degli Orsini è indispensabile perché hanno avuto una parte lunga nelle vicende rivaltesi. La loro origine si perde nella notte dei tempi e le ipotesi fatte al riguardo sono del tutto gratuite. IL più attendibile informatore in merito è il Barone Gaudezio Claretta. È certo che nel 1100 era già una famiglia nobile e potente, probabilmente proveniente da qualche straniero arrivato in Piemonte. E ottenne il feudo rivaltese come ricompensa di servizi militari. La loro storia si inserisce a quella dei Savoia. Ma anche in quella del papa, patteggiando per lui e per il conte di Savoia, nel 1176 attirò l'ira di Federico Barbarossa, fu estromesso dalla signoria del luogo che poté riavere soltanto nel 1186.Risbaldo morì nel 1341,e nel 1344 e nel 1346 avviene l'investitura da parte di Amedeo VI di Savoia nel fondo di Reano. Alla morte di Risbaldo tra i due figli Guglielmo e Nicolò.

I signori di Rivalta sino al 1500 non ebbero preoccupazioni circa il cognome essendo in uso fin dall'epoca carolingia che le famiglie nobili aventi signoria su qualche località alla metà dell'XI secolo cominciarono ad usarsi i primi soprannomi quali nomi di famiglia, però quei nobili che signoreggiavano qualche villaggio continuarono a denominarsi dal villaggio: così fecero le più antiche e nobili famiglie piemontesi, quali, ad esempio, Valperga, Morozzo, Piossasco, eccetera. Fra questi abbiamo i signori Rivalta. Trovatisi sempre più a contatto di nobili casati alla corte dei vari principi.[non chiaro] Così nacque la leggenda dell'Orso Orsini.

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- Il giardino del Castello

- La cappella con pregevoli affreschi

- La Biblioteca

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