Pasquini Castle dominates the town center of Castiglioncello, in the municipality of Rosignano Marittimo, and dates to 1889, when it was built on the request of Baron Lazzaro Patrone on property purchased from Diego Martelli, who was forced to sell his estate because of his disastrous financial condition.

The castle, built to look like Palazzo Vecchio, replaced Diego Martelli’s old estate, made famous by numerous paintings from the Macchiaioli movement, while the farming lands were transformed into a park, designed according to the Romantic style of the era, to decorate and protect the privacy of the new residence.

At the entrance to the avenue, along the perimeter wall, the custodian’s house was built, with a curvilinear plan (the Comma), whose merlons dotting the top of the structure recall the Gothic style of the main building. Inside the park, near the castle, is the basement chapel, with a circular plan and decorated in the Coppedè style.

In 1938, Baron Patrone was forced to sell all his properties, including the castle: the building had other owners until the second half of the 1940s, when it was bought by the Pasquini family, who lent the castle the name it still carries today and who made significant changes, especially, to the park.

Today, the castle belongs to the Municipality of Rosignano and is the seat of the cultural association Armunia, which promotes theatre, dance and cultural activities throughout the territory.
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Pasquini Castle

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Castiglionalto o Castiglion Ghinibaldi è un castello medievale situato a Castellina Scalo, nel comune di Monteriggioni, in provincia di Siena.
L'edificio, in posizione rialzata su un colle (m 236) da cui si vede Monteriggioni, è circondato da una possente muraglia con bastioni cilindrici angolari, un articolato cortile centrale su cui si affacciano loggiati e i vani scale.

La sua esistenza viene fatta risalire all'XI secolo quando esisteva un castello con corte dei Lambardi, che sorvegliava la vicina via Francigena. Passato ai vescovi di Siena e poi ai monaci di Abbadia a Isola nel corso del XII secolo, fu distrutto dai fiorentini nel 1158 e riedificato nel 1265 con annesso ospedale per i pellegrini da Ghinibaldo dei Saracini, marito della Sapìa citata da Dante (Purgatorio - Canto tredicesimo). Da qui essa avrebbe osservato la sconfitta dei suoi concittadini durante la battaglia di Colle di Val d'Elsa. Saracini aveva diritti signorili sul castello e ne riceveva grandi profitti di mercatura, reinvestiti nell'acquisto di numerosi poderi circostanti. L'edificio oggi si compone di elementi di varie epoche, con una prevalenza dei caratteri quattrocenteschi.

Castiglionalto

Il castello Sonnino si erge su un promontorio a picco sul mare a pochi chilometri dalla città di Livorno, nei pressi della frazione di Quercianella, in località Romito.
Storia
La costruzione del castello risale alla fine dell'Ottocento, quando il barone Sidney Sonnino decise di installarvi la propria residenza. L'area designata era occupata da un fortilizio cinquecentesco, realizzato dai Medici sui resti di una precedente fortificazione d'origine remota e facente parte di un complesso sistema per la difesa della costa (si vedano le voci Torri costiere della provincia di Livorno e Torri costiere del Granducato di Toscana).

I lavori consistettero in un ampliamento ed una elevazione della struttura preesistente, che un tempo, nota come torre San Salvatore, era costituita da una torre quadrata (il nucleo originario) preceduta da uno spalto per il posizionamento dell'artiglieria. Il maniero fu completato con l'aggiunta di una cappella esterna (1895), ancor oggi esistente ed immersa nel rigoglioso parco circostante.

Sonnino, figura di spicco nel panorama politico italiano, era fortemente legato alla sua dimora livornese: uomo burbero e severo, era affascinato dalla rude solitudine e bellezza di quel tratto di costa, che poteva dominare, per ampi tratti, dall'alto del castello. Decise perfino di esservi sepolto e pertanto, alla sua morte (1922), la sua salma fu tumulata in una grotta della scogliera, nei pressi dello stesso fortilizio.

Attualmente il castello è una residenza privata e quindi non accessibile al pubblico, salvo che in occasioni particolari, come nel corso delle "Giornate del FAI" tenutesi nel 2007, quando la proprietà ha aperto la dimora ai livornesi e ai numerosi turisti.

Inoltre il maniero è dotato di un porticciolo privato, dove sorge una piccola torre neomedioevale, capace di ospitare al massimo 10 piccole imbarcazioni e privo di qualsiasi servizio; i fondali sono molto bassi (1 - 1,50 metri).

Architettura
Il castello Sonnino è un edificio in stile neomedioevale: l'intera struttura è percorsa da una fitta teoria di piccole merlature, che, da lontano, fanno assumere alla dimora un aspetto ancora più imponente.

L'interno è semplice ed austero: l'unico elemento di rilievo è una porta lignea finemente intagliata secondo lo stile neogotico. Ancora riconoscibile è la struttura originaria del fortilizio ed in particolare quella dello spalto mediceo, nel quale oggi è ricavato un grande salone di ricevimento.

Anche la cappella esterna richiama lo stile medioevale, con una facciata aperta da una piccola bifora ogivale; la piccola aula interna è a pianta rettangolare, chiusa da un'abside e coperta da una teoria di capriate in legno.

Castello Sonnino

Lari Castle – Castello dei Vicari, Lari
To walk up to the Castello dei Vicari, you pass a Medieval gate and carry on along ancient narrow streets. Once you get to the top, the castle’s courtyard will welcome you with spectacular views over the surrounding valley, where on a clear day you can see the sea in the distance. You get a real sense of how this fortress dominated the whole territory at a time where its main purpose was defensive.

Lari was in fact the main Florentine presidio after Florence overcame Pisa in 1406. It became the seat of the Vicari, or governors, Florentine nobles that came to live and rule here in the Arno valley. You’ll see their stone coat of arms in the beautiful courtyard, and you might recognise the the Medici family crest too. Their ‘stemma‘ can be seen all over Florence and other Tuscan towns. It has 6 balls that originally would have been coloured, 5 red and 1 blue one above.

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