Il castello dei Cotta è stata una fortificazione altomedievale presente a Legnano dal X al XIII/XIV secolo nella zona dove sorgono i moderni palazzo Leone da Perego e Galleria INA
Il castello dei Cotta è stata una fortificazione altomedievale presente a Legnano dal X al XIII/XIV secolo nella zona dove sorgono i moderni palazzo Leone da Perego e Galleria INA. Fu uno degli avamposti militari utilizzati durante la battaglia di Legnano del 29 maggio 1176.
Il castello dei Cotta fu edificato molto probabilmente nel X secolo per contrastare le incursioni degli Ungari. Il primo nucleo del maniero fu presumibilmente una torre di avvistamento, a cui si aggiunse una cita muraria: la sua struttura era quindi molto semplice. Nell'XI secolo quest'ultima fu completata dall'aggiunta di un palazzo fortificato.
Il castello dei Cotta aveva una forma rettangolare di 22 m per 6,5 m e possedeva vari ambienti destinati alle guarnigioni e al capitano d'arme. Oltre alle opere difensive del castello erano anche presenti un fossato nel quale erano state deviate parte delle acque dell'Olonella), e delle mura che racchiudevano il centro abitato di Legnano. Le mura, che erano spesse circa un metro, furono ristrutturate nel XIII secolo. Il profilo del centro abitato della Legnano altomedievale era ancora riconoscibile dalla mappa del Catasto Teresiano, che venne realizzata nel 1722, mentre l'andamento di parte delle mura è identificabile ancora oggi seguendo il percorso delle moderne vie Palestro, Giulini e Corridoni.
Il castello dei Cotta fu demolito tra il XIII e il XIV secolo. Infatti nella Notitiae Cleri Mediolanensi del 1398, risulta che in luogo del castello dei Cotta erano situati il convento degli Umiliati e la chiesa di Santa Maria del Priorato, che vennero a loro volta demoliti nel 1953.
La graduale fortificazione del complesso fu opera della famiglia Cotta. Questa famiglia era vassalla dell'arcivescovo di Milano e partecipò alla lotta di quest'ultimo contro il contado del Seprio. I primi Cotta a insediarsi nel castello furono Amizio e suo figlio Erlembaldo nel 1014. Essi erano messi imperiali. Possedendo una fortificazione a loro nome, è presumibile che parte dell'abitato fosse infeudato da questo casato nobiliare con il beneplacito dell'arcivescovo di Milano. Questa epoca fu caratterizzata dalla costante crescita del potere arcivescovile su Legnano, che incominciò ad affrancarsi da quello imperiale.
Medaglione raffigurante Erlembaldo II Cotta nella basilica di San Calimero a Milano.
In seguito, due discendenti di Amizio ed Erlembaldo, Landolfo e Erlembaldo II divennero seguaci della pataria, ovvero del movimento sorto in seno alla Chiesa milanese medievale che predicava la povertà, soprattutto nei confronti dell'arcivescovado milanese, e che si impegnava nella lotta alla simonia al matrimonio o al concubinato dei preti. La Pataria fu considerata eretica e il suo capo, Arialdo, dovette rifugiarsi a Legnano nel castello dei Cotta, accolto da Erlembaldo II: qui venne individuato e tradito da un prete suo seguace e quindi dato in custodia agli uomini dell'arcivescovo Guido da Velate. La prima menzione documentale del borgo di Legnano è legata a questo avvenimento. Sulla Historia Mediolanensis di Landolfo Seniore, testo dell XI secolo si legge che Arialdo sia stato catturato.
Demolito e sostituito da altri edifici