Il castello di Castelguelfo è un maniero medievale che sorge lungo la via Emilia a Castelguelfo, piccola frazione del comune di Noceto, in provincia di Parma
Il castello di Castelguelfo è un maniero medievale che sorge lungo la via Emilia a Castelguelfo, piccola frazione del comune di Noceto, in provincia di Parma.
Storia
La prima fortificazione, probabilmente costituita da un unico torrione difensivo, fu costruita prima del XII secolo a presidio dello strategico guado della via Emilia sul fiume Taro, che nel Medioevo scorreva in prossimità dell'edificio. L'epoca certa della realizzazione risulta ancora ignota, così come non si conosce il primo proprietario dell'edificio.
Nel 1189 l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa investì il marchese Oberto I Pallavicino del castello di Castelguelfo, noto allora come Burgo Taronis.
Nel 1212 il feudo fu acquistato dal vescovo Obizzo Fieschi, al quale succedette nel 1224 il nipote Sinibaldo, futuro papa Innocenzo IV, che ribattezzò il maniero "Torre di Sinibaldo" e lo fece rinforzare, con l'aggiunta di mura e torri difensive.
Nel 1312, durante gli scontri tra guelfi e ghibellini, i rossiani conquistarono il forte e lo affidarono a Gherardo da San Michele, utilizzandolo come carcere per una cinquantina di guelfi, in parte parenti e amici di Giberto III da Correggio; quest'ultimo tentò di riscattare la loro liberazione, ma vari prigionieri furono lasciati morire di stenti; l'anno seguente Gherardo, temendo la reazione di Giberto e forse mosso a pietà, cedette il castello al Correggese, che lo fece completamente radere al suolo nel 1314.
Nel 1397 Guido da Correggio, dopo sette anni di prigionia per aver tramato contro il duca Gian Galeazzo Visconti, fu da questi rilasciato in cambio della promessa di fedeltà, ma non appena libero si alleò coi nemici del milanese; il Visconti, per vendetta, tolse al suo congiunto Antonio da Correggio il fortilizio nel frattempo ricostruito e lo assegnò al marchese Niccolò Pallavicino. Quest'ultimo fu assassinato nel 1401 nel castello di Bargone e gli succedette il figlio naturale Rolando il Magnifico, che fece ricostruire e notevolmente rinforzare il maniero, rinominato allora "Torre Orlando" o "Torre dei Marchesi".
Tuttavia, già nel 1407 il guelfo Ottobuono de' Terzi attaccò il fortilizio, impadronendosene; per sottolineare ulteriormente la sconfitta degli avversi ghibellini, ribattezzò il castello Castrum Guelphum, ossia Castelguelfo, ristrutturò le mura e sostituì le aquile dipinte sui merli con i gigli. Nel 1409, in seguito all'assassinio di Ottobuono e alla cattura di Giovanni, il fratello Giacomo Terzi, che aveva trovato rifugio nel maniero, scappò a Borgo San Donnino e poi a Fiorenzuola, ove fu catturato e ucciso; il castello di Castelguelfo fu quindi assediato e occupato da Alberto Scotti. L'anno seguente Orlando Pallavicino rapì il vescovo di Piacenza Branda Castiglioni e lo liberò dietro il pagamento di un riscatto in denaro, che nelle intenzioni gli sarebbe dovuto servire per attaccare il maniero; tuttavia, nel mese di aprile il capitano Ferro da San Felice, che già aveva tentato un assalto l'anno precedente, espugnò il castello per conto del marchese di Ferrara Niccolò III d'Este, che nel 1416 incaricò Uguccione dei Contrari di consegnarlo a Gian Martino Sanvitale, come ricompensa per la perdita della rocca di Noceto.
Nel 1421 il duca di Milano Filippo Maria Visconti, nuovo Signore di Parma, ordinò al podestà di Parma di prendere possesso in suo nome del castello, conteso da Rolando il Magnifico, da Niccolò Terzi e dal Comune di Parma; l'anno seguente il Visconti fece rifornire di munizioni la rocca e nel 1427 riassegnò il feudo al Pallavicino, che ne fu riconfermato nel 1432.
Nel 1441 Niccolò Piccinino convinse il duca Filippo Maria del tradimento da parte del marchese Orlando e si fece incaricare di conquistarne lo Stato Pallavicino; attaccato su più fronti, il Pallavicino fu costretto alla fuga e tutti i suoi feudi furono incamerati dal Duca. Nel 1445 il Marchese diede prova di lealtà al Visconti, che acconsentì alla restituzione di quasi tutte le terre confiscate, a eccezione di Monticelli d'Ongina e alcuni altri feudi donati al Piccinino. Nel 1448, durante uno scontro, Rolando e il figlio Oberto furono catturati per qualche tempo da Francesco Piccinino e il Comune di Parma cercò invano di rivendicare il possesso del castello di Castelguelfo. Alla morte di Rolando nel 1457, il castello fu ereditato dal primogenito Nicolò.
Verso il 1472 la fortezza fu incamerata dal Comune di Parma e il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza ne nominò castellano Scariotto da Imola; nel 1474 lo Sforza investì del feudo il marchese Alessandro Pallavicino, figlio di Nicolò, ma mantenne per sé il castello; nel 1481 il duca Gian Galeazzo Maria Sforza assegnò ufficialmente Castelguelfo al Marchese.
Nel 1500 il maniero fu occupato dall'esercito del re Luigi XII durante la guerra d'Italia; nel 1509 le armate francesi razziarono il castello di ogni bene.
Nel 1548 le truppe dell'imperatore Carlo V d'Asburgo, guidate da Ferrante I Gonzaga, si impossessarono del castello e lo fortificarono durante gli scontri col duca Ottavio Farnese, allo scopo di stringere d'assedio il più possibile la città di Parma; i militari si ritirarono solo alla stipula della tregua.
Nel 1557 il duca di Parma Ottavio Farnese entrò in possesso del castello, che inizialmente decise di abbattere, ma successivamente trasformò in elegante residenza nobiliare.
Proprietà privata, non visitabile